martedì, maggio 02, 2006
Estemporanea n°4
Vedo gli anni sessanta come una rinfrescata, come l’onda lunga di quel 1789 sepolto in un passato polveroso. Il momento distruttivo necessario a una rinascita, l’eliminazione di pesanti clichè da prima comunione. Ma poi basta. Il mondo risorge pulito e consapevole, e non ha più bisogno di orpelli africani, di gole profonde, di cocktail esplosivi, di THC. Abbiamo capito, abbiamo imparato. Ora, per favore, riprendiamo con le cose serie.
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