Davide Parducci è uno studente di Lingue e Letterature europee (LEU) all'università di Pisa, è nato a Barga in provincia di Lucca, ha 19 anni, sogna di fare il giornalista e ama molto studiare. Niente di strano, direbbero in molti: se non fosse che Davide è affetto da tetraparesi spastica conseguente a una gravissima sofferenza neonatale. I medici e gli specialisti che lo hanno seguito non gli avevano dato speranze di miglioramento. Ma i suoi genitori hanno deciso di non darsi per vinti prima di combattere, e con forza e tenacia sono riusciti a cambiare qualcosa nella vita del figlio. Grazie alla sua straordinaria forza e grazie all'aiuto di amici, di obiettori di coscienza e di paesani, Davide adesso riesce a camminare per mano con la mamma, riesce a parlare, a studiare e a scrivere con un computer. Collabora come giornalista al mensile “corriere di Bagni di Lucca” e ha perfino scritto un libro, "La mano nel cappello", una raccolta di poesie e pensieri raccolti fino al suo 18esimo anno di vita (pubblicato da Regione Toscana, Provincia di Lucca e Fondazione Banca del Monte di Lucca). Adesso è all'Università e grazie alla madre e all'USID (Unità di Servizi per il sostegno e l'Integrazione degli studenti Disabili Ufficio) riesce a spostarsi con relativa facilità di aula in aula; ma insieme ad esami e lezioni per Davide si aggiungono anche gli ostacoli delle barriere architettoniche. E' il caso del dipartimento di Italianistica in via dei Mille, dove non c'è ascensore e dove le rampe sono molto ripide. «Quando me ne sono reso conto» spiega Davide «ho sùbito fatto presente la cosa all'USID che è intervenuta rapidamente». Alcuni operai dell'ufficio tecnico dell'Università, infatti, grazie alla segnalazione di Davide e dell'USID, sono andati subito sul luogo
e hanno fatto i rilevamenti per la costruzione di un ascensore. Tuttavia i tempi di costruzione sono lunghi e le priorità per l'abbattimento delle barriere architettoniche (anche per lo stesso Davide) sono altre e per questo motivo si è giunti ad un compromesso: visto che il dipartimento di Italianistica a Davide serve soltanto per iscriversi agli esami e per ritirare fotocopie, sarà la madre ad andarci, evitando così a Davide la fatica di salire e scendere. «Quelli dell'USID» spiega la mamma di Davide «sono dei veri e propri angeli che ci aiutano in tutto». Creato nel 2000, l'USID si occupa del coordinamento dei servizi che l'Università offre agli studenti disabili per favorire la loro integrazione. «Il nostro compito» spiega Paolo Mancarella, delegato del Rettore «è quello di fornire servizi come il tutorato, l'accompagnamento e il monitoraggio di luoghi dove vi sono barriere architettoniche. Seguiamo circa cento ragazzi come Davide che hanno un'invalidità superiore al 66% e per fare tutto questo ci avvaliamo anche dell'aiuto di altri studenti: grazie a loro infatti gli studenti disabili possono integrarsi più facilmente nell'ambiente studentesco». I soldi che arrivano dal ministero tuttavia non sono molti. «Lo stanziamento cui accediamo, è a livello nazionale di 6 milioni di euro e la legge prevede che non siano spesi per l'abbattimento delle barriere. Nonostante questo noi ci impegniamo a segnalarle all'ufficio tecnico dell'Università». E si tratta di segnalazioni effettivamente utili: «lo scorso anno, ad esempio» ci spiega in conclusione Clara Bondi dell'USID «sempre in via dei Mille, siamo riusciti a far portare in appena 24 ore una rampa di fronte alla chiesa sconsacrata: là un ragazzo in sedia a rotelle doveva fare lezione».
Articolo di Luca De Vito pubblicato sul Tirreno di Pisa
martedì, novembre 28, 2006
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