venerdì, maggio 05, 2006

Estemporanea n°7

Accelero in folle, mi sforzo senza fare un passo. E il tempo è un macigno che mi tradisce, perché io vorrei farlo correre e invece lui sconvolge il quotidiano con la sua indicibile lentezza. Mi consente di pensare troppo, di correggere le cose esatte, di rovinare ciò che è buono solo per un eccesso di zelo. Manco di inventiva perché mi sembra di aver ragionato, assimilato e digerito il mondo nei due secondi che sono appena trascorsi. Perché il sonno non mi uccide? Perché mi lascia inerme a subire i colpi del mattino?…Con un coltello e meno paura, sarebbe stata sicuramente un’altra storia: ma ora saprei benissimo che cosa fare.

P.S. Elaborata durante una lezione!

2 commenti:

maggiebungle ha detto...

"Mi consente di pensare troppo, di correggere le cose esatte"

Non so se la mia interpretazione sia esattamente la tua, però queste parole mi han fatto tornare in mente quei periodi in cui: al tornare da soli in macchina dall'università, all'essere sotto casa ad aspettare qulcuno, al salire le scale in silenzio, si accompagnano dolorossissimi pensieri, inevitabili ogni volta che non siamo occupati in altre attività.
Mi hanno fatto tornare in mente quando ero a scuola e finivo il compito prima che suonasse la campanella e nel riguardarlo trovavo un sacco di errori e mi chiedevo: "sarà giusto correggere? oppure è la smania e la paura dell'errore che mi fa mettere penna qui dove magari non sarebbe necessario?" e capisco adesso come nella vita si presentino situazioni analoghe, e il dubbio a volte ci divora.."la prima idea è la migliore oppure è bene rivedere ciò che abbiamo scritto finchè siamo in tempo?" ...la risposta ce la dà il tempo e spesso ce la dà sulla nostra pelle...

Luca ha detto...

esatto, però è qualcosa di più vasto, di più (se si può dire) "filosofico". Sono tutti quei momenti in cui ti logori il cervello cercando di aggiustare continuamente il tiro, come se fossi preda di un impeto smanioso alla perfezione. Sono momenti estenuanti, in cui vorresti che il tempo scorresse portandoti via, lontano da queste ossessioni divoratrici.