mercoledì, maggio 24, 2006

Inedito!

"L’ultima volta” di Orlando

Il 14 dicembre 2005, davanti alla consueta massa di 130-140 studenti, il professor Francesco Orlando ha tenuto la sua ultima lezione dopo tanti anni di carriera negli atenei delle università italiane. Pur puntualizzando più volte durante il corso di Teoria della letteratura che quello sarebbe stato il suo ultimo anno di insegnamento, il professore ha evitato di sottolinearlo durante l’ultima lezione. Nonostante ciò i “suoi” numerosi studenti non si sono dimenticati di questo dato di fatto e attendevano con fibrillazione la lezione del 14 dicembre principalmente per due motivi: sicuramente per vedere concludersi l’affascinante corso sul soprannaturale di quest’anno accademico, ma anche, e soprattutto, per assistere alle reazioni che avrebbe avuto il docente al momento cruciale della fine delle due ore di spiegazione. C’era addirittura chi, prima dell’inizio della lezione, tentava di organizzare quote di scommesse su cosa avrebbe fatto Orlando… Ovviamente c’era un sottofondo scherzoso in tutto questo, ma quell’aula era realmente in preda di un clima di attesa. Attesa che è cresciuta man mano che l’orario è stato sempre più vicino alle 17.45. E alla fine quando il professor Orlando ha chiuso la sua lezione con un teatrale, nel senso buono del termine, “Andate con Dio”, la folla è rimasta per un attimo chiusa nel silenzio, dopodiché si è sciolta in un lungo applauso spontaneo, senza che ci fossero stati accordi di sorta prima della lezione. E alla fine tutti si sono alzati in piedi a tributare la loro ammirazione e il loro profondo rispetto verso il professore e verso l’uomo che stava loro davanti. Dopodiché c’è stato un attimo di riflessione sulla frase di chiusura di Orlando, un “andate con Dio” che è suonato molto strano agli orecchi di molti, uscito dalla bocca di un ateo dichiarato come il professore palermitano… è stato probabilmente l’ultimo alone di mistero e di sorpresa che Orlando ha voluto regalare ai suoi studenti nell’ultima lezione della sua lunga carriera, tre semplici parole libere alle molteplici interpretazioni personali. Infine, quando l’aula è andata pian piano svuotandosi, il professore non è riuscito a non commuoversi neanche un po’ e si potevano intravedere i suoi occhi motivatamente lucidi attraverso le lenti degli occhiali. Chissà quanti pensieri avranno fulmineamente attraversato la sua testa. Chissà quanti episodi, aneddoti o anche riferimenti a opere possono aver albergato almeno un attimo nel cervello. Chissà quante emozioni possono essergli entrate in circolo nelle vene in quei brevi e intensi momenti di una vita. Chissà cosa ha potuto pensare il professore Francesco Orlando, docente dell’università di Pisa, al momento di “appendere i libri al chiodo”(se mi è concessa la metafora calcistica) e di dedicarsi alla tanto meritata pensione.
Di certo si può dire che abbia lasciato un segno ben marcato nelle menti degli studenti delle sue lezioni. E come non avrebbe potuto??
Arrivederci professor Orlando…

4 commenti:

Piero ha detto...

P.S. L'esame l'ho già dato... Non è una losca operazione da ruffiano...

Anonimo ha detto...

davvero bello quello che hai scritto!
a volte anche i professori sono umani..

Anonimo ha detto...

io amo quell'uomo! il suo è stato il corso più interessante seguito finora!!!

maggiebungle ha detto...

mitico Orlando!
il primo corso che ho seguito all'università è stato il suo ..e a oggi rimane ancora il migliore!
Io lo adoro Orlando!!!