venerdì, dicembre 29, 2006

Catrame


Prima di dare definitivamente l'addio a questo 2006, vorrei fare un'ultima segnalazione. Qualcuno di voi avrà visto in facoltà questa piccola rivista dal nome "Catrame". Si tratta di un giornaletto a 12 pagine che accoglie gli scritti di tutti coloro che inviano il proprio materiale seguendo le istruzioni sul sito internet. Forse, la cosa più interessante di questa bella iniziativa sta nella sua filosifa di fondo (che poi è un po' la stessa de l'ora d'aria). Nell'ultima pagina si legge: "aiutaci a diffondere catrame! Catrame può essere fotocopiato e distribuito liberamente...Copyleft 2006 - Tutto il materiale presente su questo supporto può essere riprodotto e distribuito liberamente, ma non può essere usato a fini di lucro senza l'assenso del rispettivo autore".

Copyleft e non Copyright dunque. Un modo per essere attivi, indipendenti e creativi. Agli amici di Catrami non possono non arrivare i nostri migliori auguri e complimenti.

sabato, dicembre 23, 2006

dopo la ristrutturazione che ci ha decimati sono tornata pure io!

il blog vedo prosegue bene, ma siete andati a vedere il sito??
no? ecco, allora non aspettate altro..

www.loradaria.com

per il resto... buon natale a tutti!!!
riposatevi che a gennaio si riparte per il numero 4!

mercoledì, dicembre 20, 2006

BEVITI TRENITALIA,CHE TI FA BENE!

La vita dei pendolari, si sa, non è facile. Ma se a complicarla ci si mettono anche i treni ecco che allora la cosa si fa addirittura tragica. Pubblichiamo di seguito il contributo di uno studente (pendolare, evinciamo) iscritto al secondo anno di Informatica Umanistica che ha preferito restare nell'anonimato firmandosi soltanto "Odisseo". Questo è il resoconto della sua (appunto) "odissea". Siamo convinti che sia un modo originale e divertente per introdurre una questione, ahimé, spinosissima. A voi...

Ogni giorno a Pistoia Marco si alza, e sa che dovrà vivere un dramma per recarsi a lezione. Una sveglia spietata carpisce quella vittima dal mondo di Morfeo dove volava felice con donne belle e poco vestite e lo riporta all’incubo quotidiano, al Mostro enorme, interminabile, rumoroso, fetido e inarrestabile, almeno tra un guasto e l’altro: il treno.
Ogni giorno a Pistoia Luca si alza, spalanca le persiane ad un sole ridente, si stiracchia rilassato ed esclama felice: “Mondo, sto arrivando!”. L’orologio è un optional per lui, lo usa solo quando deve uscire con la sua ragazza. Così, tranquillissimo e in pigiama Luca si fa una bella colazione, infila i jeans e scende in cortile dalla sua fiamma: una Citroen C4 nuova fiammante. Sprofonda nel sedile in radica, fa partire a tutto volume il CD di Vasco e si appresta ad un’opera d’arte: pennellare la strada di traiettorie perfette che lo porteranno a parcheggiare sotto Palazzo Ricci con dieci minuti d’anticipo rispetto alla prima ora di lezione.
Marco si tuffa di corsa verso la stazione, si accalca in un groviglio di persone per salire sulla Bestia, dove è costretto a rimanere in piedi in balia dell’inerzia e nel raggio d’azione dell’ascella di un punkabbestia che ha appena fatto l’interrail senza lavarsi. Il treno ci mette dieci minuti a partire, e quando Marco arriva a Lucca si precipita al binario tre in tempo per vedere il suo treno per Pisa che sfila lento e inesorabile davanti a lui. Quando arriverà in facoltà resterà solo un quarto d’ora di lezione, ma Marco non lo saprà, perché alla stazione gli han rubato l’orologio.
Luca è felice come una Pasqua, si è fatto tutto il viaggio cantando inebriato dall’Arbre Magique e all’Autogrill ha bevuto il miglior cappuccino di sempre ed effettuato un pipì-stop in un bagno fatto di marmi intarsiati. A lezione prende appunti e fa interventi, domandandosi chi sia quello sfigato che arriva l’ultimo quarto d’ora dell’ultima ora.
Viceversa Marco non si accorge nemmeno che la lezione dura così poco, perché è già angosciato al pensiero del viaggio di ritorno. Così, quando alla stazione legge che il suo treno è stato soppresso gli cade la borsa e il suo sguardo si perde nel vuoto seguendo un’auto rossa che si allontana veloce, seguita solo dalla musica di Vasco.

Odisseo

venerdì, dicembre 15, 2006

40 centesimi d'aumento ma...

Il DSU ha deciso di aumentare da gennaio il prezzo dei pasti alla mensa universitaria. Il pasto completo salirà da 2,10 euro a 2,50. Le motivazioni sono da ricercare nella diminuzione dei fondi statali e regionali. Contro questo aumento i Collettivi studenteschi hanno protestato.

Ragionando pragmaticamente fuori da ogni logica politica mi viene da pensare: è davvero un aumento irresistibile? In quali altri posti si può trovare un pasto completo a 2 euro e 50? Davvero con questo aumento si nega il diritto al pasto? Senza considerare il fatto che chi ha problemi economici ha la borsa di studio e non risentirà dell'aumento...

mercoledì, novembre 29, 2006

Marco Bardini nuovo Presidente del LEU

Il professor Marco Bardini (Letteratura italiana contemporanea) è il nuovo Presidente del Corso di Laurea in Letterature europee per l'editoria e la produzione culturale. Bardini è stato eletto con 24 voti, contro i 21 ottenuti dalla professoressa Giulia Poggi (Letteratura spagnola), e succedera' al professor Bruno Mazzoni.
Link utili:

http://virmap.unipi.it/cgi-bin/virmap/vmibo?docenti:8135810;main

http://www.humnet.unipi.it/ital/bardini.html

martedì, novembre 28, 2006

Un nostro nuovo amico

Davide Parducci è uno studente di Lingue e Letterature europee (LEU) all'università di Pisa, è nato a Barga in provincia di Lucca, ha 19 anni, sogna di fare il giornalista e ama molto studiare. Niente di strano, direbbero in molti: se non fosse che Davide è affetto da tetraparesi spastica conseguente a una gravissima sofferenza neonatale. I medici e gli specialisti che lo hanno seguito non gli avevano dato speranze di miglioramento. Ma i suoi genitori hanno deciso di non darsi per vinti prima di combattere, e con forza e tenacia sono riusciti a cambiare qualcosa nella vita del figlio. Grazie alla sua straordinaria forza e grazie all'aiuto di amici, di obiettori di coscienza e di paesani, Davide adesso riesce a camminare per mano con la mamma, riesce a parlare, a studiare e a scrivere con un computer. Collabora come giornalista al mensile “corriere di Bagni di Lucca” e ha perfino scritto un libro, "La mano nel cappello", una raccolta di poesie e pensieri raccolti fino al suo 18esimo anno di vita (pubblicato da Regione Toscana, Provincia di Lucca e Fondazione Banca del Monte di Lucca). Adesso è all'Università e grazie alla madre e all'USID (Unità di Servizi per il sostegno e l'Integrazione degli studenti Disabili Ufficio) riesce a spostarsi con relativa facilità di aula in aula; ma insieme ad esami e lezioni per Davide si aggiungono anche gli ostacoli delle barriere architettoniche. E' il caso del dipartimento di Italianistica in via dei Mille, dove non c'è ascensore e dove le rampe sono molto ripide. «Quando me ne sono reso conto» spiega Davide «ho sùbito fatto presente la cosa all'USID che è intervenuta rapidamente». Alcuni operai dell'ufficio tecnico dell'Università, infatti, grazie alla segnalazione di Davide e dell'USID, sono andati subito sul luogo
e hanno fatto i rilevamenti per la costruzione di un ascensore. Tuttavia i tempi di costruzione sono lunghi e le priorità per l'abbattimento delle barriere architettoniche (anche per lo stesso Davide) sono altre e per questo motivo si è giunti ad un compromesso: visto che il dipartimento di Italianistica a Davide serve soltanto per iscriversi agli esami e per ritirare fotocopie, sarà la madre ad andarci, evitando così a Davide la fatica di salire e scendere. «Quelli dell'USID» spiega la mamma di Davide «sono dei veri e propri angeli che ci aiutano in tutto». Creato nel 2000, l'USID si occupa del coordinamento dei servizi che l'Università offre agli studenti disabili per favorire la loro integrazione. «Il nostro compito» spiega Paolo Mancarella, delegato del Rettore «è quello di fornire servizi come il tutorato, l'accompagnamento e il monitoraggio di luoghi dove vi sono barriere architettoniche. Seguiamo circa cento ragazzi come Davide che hanno un'invalidità superiore al 66% e per fare tutto questo ci avvaliamo anche dell'aiuto di altri studenti: grazie a loro infatti gli studenti disabili possono integrarsi più facilmente nell'ambiente studentesco». I soldi che arrivano dal ministero tuttavia non sono molti. «Lo stanziamento cui accediamo, è a livello nazionale di 6 milioni di euro e la legge prevede che non siano spesi per l'abbattimento delle barriere. Nonostante questo noi ci impegniamo a segnalarle all'ufficio tecnico dell'Università». E si tratta di segnalazioni effettivamente utili: «lo scorso anno, ad esempio» ci spiega in conclusione Clara Bondi dell'USID «sempre in via dei Mille, siamo riusciti a far portare in appena 24 ore una rampa di fronte alla chiesa sconsacrata: là un ragazzo in sedia a rotelle doveva fare lezione».

Articolo di Luca De Vito pubblicato sul Tirreno di Pisa

sabato, novembre 18, 2006

Le convenzioni dell'Università

Forse non tutti sanno che l'Università di Pisa stipula un gran numero di convenzioni con enti pubblici e privati per attività istituzionali. E forse non tutti sanno neppure che a settembre di quest'anno il senato accademico ha approvato un regolamento che consente alle aziende di finanziare Cattedre dell'Università di Pisa. E' il caso ad esempio della cattedra in Filosofia Morale, finanziata dalla Baxter s.p.a.
Convenzioni con aziende e finanziamenti per le cattedre non sono un male di per sé, ma anzi rappresentano una risorsa cui le Università devono saper guardare. Tuttavia le questioni di etica che si nascondono dietro queste scelte non sono da poco: in sostanza, quanta indipendenza le Università sono destinate a mantenere?
La discussione sta assumendo carattere globale e le stesse problematiche si ripresentano in tutto il mondo.

venerdì, novembre 17, 2006

si cambia argomento???

abbiamo un nuovo espositore!!!!

uguale identico a quello messo a palazzo ricci..

si apre il concorso: "decidiamo dove metterlo"

ricordo a tutti le regole:
posto visibile
posto frequentato
posto frequentato anche da noi medesimi (in quanto dovrà essere ripulito da tutta la robaccia che ci ficcheranno)
posto dove ci possono dare l'autorizzazione per metterlo

c'è chi propone la mensa.. Secondo voi sarà possibile ricevere l'OK per metterlo??

il concorso è aperto a tutti, collaboratori, amici e anonimi.. vediamo un po se salta fuori qualche buona idea!

A voi..

mercoledì, novembre 15, 2006

SCOLPENDO IL TEMPO

sono un pò in ritardo per darvi l'annuncio.. ma meglio tardi che mai!

fino a domenica 19 Novembre nella chiesa di San Zeno, in piazza S. Zeno, vicino porta a Lucca c'è una mostra intitolata "SCOLPENDO IL TEMPO" .
la mostra riguarda giovani artisti, toscani e non, che espongono le proprie opere di pittura, scultura, fotografia e vere e proprie installazioni.

vale la pena farci un saltino! la mostra è gratuita e oltre alle opere degli artisti (alcune moooooolto particolari!!!) merita una visita l'abbazia di San Zeno, una chiesetta sconsacrata molto bella e caratteristica!
mi è sembrata una di quelle chicche che sfuggono costantemente dai circuiti turistici a agli stessi cittadini pisani (intendo anche quelli di adozione..).

se ci andate fatemi sapere se vi è piaciuta!!!
la mostra è aperta mattina e pomeriggio (il pomeriggio dalle 16 alle 20) e il sabato (ultimo giorno) fino alle 23.

sabato, novembre 11, 2006

si cambia argomento?

facciamo un attimo un breve resoconto di come stanno andando le consegne e quante copie sono rimaste nella punto blu del direttore.

io ne ho consegnate un po' a economia (nelle aule e in biblioteca) e nel barrino davanti a agraria.. voi? in quali altre facoltà ci siamo spinti?

venerdì, novembre 10, 2006

Tagli alle università

Giusto per tornare un po' a temi di attualità, vorrei parlare di questa notizia apparsa oggi sui giornali. RETTORI CONTRO I TAGLI ALL'UNIVERSITA' IN FINANZIARIA.

Personalmente credo che non sia possibile mandare avanti un paese accontentando tutti: qualche scelta deve essere pur fatta e se tutti quelli che hanno subito tagli si lamentano possiamo anche smettere di provare ad essere un paese civile.
Detto questo, mi lascia un po' perplesso il fatto che i tagli abbiano riguardato l'Università. Da dove si spera che vengano le risorse del futuro se non dai giovani studenti? E come si può coltivare questa speranza se gli si nega anche l'acqua (per altro già scarsa)?

sabato, novembre 04, 2006

Pagina 8

venerdì, novembre 03, 2006

pagina 6 e 7


mercoledì, novembre 01, 2006

Pagine 4 e 5

martedì, ottobre 31, 2006

Pagine 2 e 3

lunedì, ottobre 30, 2006

E' uscito il numero 3!


Per adesso solo alcuni numeri al distributore e dall'instancabile Margherita. Ma da domani la distribuzione aumenterà...Scriveteci!!

domenica, ottobre 29, 2006

Anticipazione: l'editoriale del numero 3


Questo numero parla di viaggi. O meglio: del Viaggio, affascinante e liberatoria consuetudine umana che da Odisseo fino agli studenti Erasmus del 2006 non ha mai smesso di incantare e rapire. Si viaggia con l’aereo, si viaggia con la macchina, si viaggia con la mente e si viaggia con il corpo. C’è chi parte per studiare, chi parte per divertirsi, chi parte per aiutare gli altri. A volte si spendono migliaia di euro e a volte basta un paio di scarpe. E c’è perfino (categoria che non abbiamo esaminato in questo numero) chi viaggia stando fermo, esplorando gli angoli ignorati dal mondo e raccogliendo dagli istanti di vita quotidiana lo straordinario che rimane invisibile agli occhi. Che senso vogliono avere queste poche righe del nostro editoriale? Ricordare che la bellezza del viaggio è soprattutto nella gioia di scoprire cose nuove e nell’umiltà di saper imparare dagli altri; che partire ci allarga gli orizzonti e ci apre gli occhi; che, come direbbe Herman Hesse, «meglio è partire e mai trovare, perché sulla terra, anche nella felicità, solo ospite posso essere, mai cittadino».

sabato, ottobre 28, 2006

utente: disponibile. comunicazione: immediata.

DA..DAN!!!
suonino i tamburi, strombettino le trombe...

ci siamo, si.. ebbene si.. ci siamo...

LUNEDI INIZIERANNO A CIRCOLARE LE PRIME COPIE DEL TANTO SUDATO NUMERO 3!!!
QUA SUL BLOG VOGLIO RINGRAZIARE TUTTI QUELLI CHE HANNO COLLABORATO, MA SOPRATTUTTO DEVO RICORDARE CHE IL LAVORO NON è ANCORA FINITO E CHE TUTTE QUELLE COPIE VANNO DISTRIBUITE IN MODO INTELLIGENTE.. QUINDI OLTRE A FARE I GIORNALISTI, NEI PROSSIMI GIORNI VI DOVRETE METTERE A FARE I.... DISTRIBUTORI AMBULANTI!!!

PER CHI è INTERESSATO AL NUOVO NUMERO DE L'ORA D'ARIA E SI STA CHIEDENDO DOVE è POSSIBILE TROVARE UNA COPIA PUO ANDARE A PALAZZO RICCI IN VIA SANTA MARIA E TROVARE (vicino alle macchinette del caffe) UN ESPOSITORE PIENO ZEPPO DI COPIE..

e quando lo avete letto.... FATECI SAPERE COSA NE PENSATE!!!

venerdì, ottobre 13, 2006

Arriviamo....

Signore e Signori utenti dell'ora d'aria non disperate se non avete più trovato il periodico nelle sedi universitarie. Non crediate che sia stata soltanto una cosa nata e sopravvisuta per un breve periodo. Non è così carissimi lettori e lettrici. Siamo vivi, vegeti, e pronti ad uscire col numero 3. Tra qualche giorno, circa una decina, avrete di nuovo il piacere di poter tenere tra le mani una copia del nostro giornalino universitario, che vi proporrà un bel panorama di articoli e vi appassionerà come non mai. Pazientate ancora un po' e confidate in noi. Stiamo per andare in stampa, stiamo arrivando....

sabato, ottobre 07, 2006

“Artisti mai Visti”

L'ASBeC Associazione Studenti Beni Culturali organizza la sesta edizione del concorso di arti visive ARTISTI MAI VISTI aperto a tutti gli studenti dell'Università di Pisa e dell'Accademia di Belle Arti di Carrara.

I partecipanti avranno l'opportunità di esibire le proprie opere di pittura, scultura e fotografia, in una mostra collettiva che si terrà dal 14 al 20 novembre presso l'atrio di Palazzo Gambacorti a Pisa.

La scadenza per partecipare al concorso è fissata per il 31 ottobre 2006.



Per informazioni:
Flavia 3284113961; Samuele 3473056234

senno quiil link alla notizia su www.unipi.it e regolamento completo del concorso

venerdì, ottobre 06, 2006

Nasce Nòva Review

Comunicato stampa dell'evento

Milano, 6 ottobre 2006 – Il Sole 24 ORE presenta “Nòva24 Review”, un nuovo bimestrale di ricerca, innovazione e creatività in edicola e nelle librerie a partire da ottobre.

Il nuovo periodico nasce da una costola di Nòva24 Il Sole 24 ORE, il supplemento del giovedì nato un anno fa con l’obiettivo di indagare le nuove sorgenti dell’innovazione nell’attività scientifica e nelle novità prodotte dalla tecnologia. Il Sole 24 ORE festeggia ora il primo compleanno di Nòva24 proponendo “Nòva24 Review”, un periodico bimestrale che risponde all’esigenza dei lettori di dedicare un momento di lettura più calmo e attento a contributi più articolati e di approfondimento sui grandi temi dell'innovazione.

Ogni numero di Nòva 24 Review, ospiterà tre saggi originali e una selezione degli articoli pubblicati su Nòva 24, raggruppati in cinque sezioni: Passi, Sguardi, Voci, Pensieri, Sogni.

Nel numero di ottobre il primo saggio, L’ecosistema di Telethon, firmato dal Direttore Scientifico di Telethon Francesca Pasinelli, racconta come 25 mila aziende italiane abbiano deciso di investire nella ricerca di base. Il destino della neutralità è il titolo del secondo saggio firmato dall’inviato di Nòva24 Giuseppe Caravita che spiega come la struttura aperta di Internet favorisca il fiorire di nuove iniziative. Andrea Granelli, Direttore dell’Istituto di Economia dei Media della Fondazione Rosselli e Direttore Scientifico di Domus Academy, firma il terzo saggio L’economia dell’esperienza e le nuove politiche per l’innovazione sul ruolo centrale che la bellezza e l’arte stanno assumendo come chiave dello sviluppo.

Diretto da Ferruccio de Bortoli e curato dal Responsabile di Nòva 24 Il Sole 24 ORE Luca de Biase, “Nòva24 Review”, bimestrale di 128 pagine, è disponibile nelle principali edicole e librerie al prezzo di 6 Euro. Tutte le informazioni sull’iniziativa e sulla distribuzione presso i punti di vendita sono disponibili su www.ilsole24ore.com/nova.

giovedì, ottobre 05, 2006

La vita da studente a Pisa?

Thursday, October 05, 2006La morfologia dei luoghi che lo studente a Pisa si trova a percorrere non è qualcosa di stabile:non è fatta solo di facolta', dipartimenti e aule (strutture immobili), ma anche di ostacoli mobili che ti possono costringere a cambiare strada: biciclette che ti vengono addosso (o pedoni che ti si parano davanti per chi va in bici), piccioni che ti vengono addosso, ambulanti e altri che ti braccano offrendoti i loro accendini, la loro politica o i loro libri. Diciamocelo: la vita nelle giornate universitarie sembra un videogame, a volte sei in ritardo per una lezione ma in Corso Italia devi evitare questo mix di disturbi e disturbatori (a volte simpatici, per carita', ma altre inopportuni ed asfissianti).Dal profondo del mio stress quotidiano

Nuova segnalazione


Sul blog Palle di Ponte è comparso un link al blog de L'ora d'aria! Possiamo considerarci a tutti gli effetti un blog pisano...Ringraziamo e prontamente contraccambiamo.

(Dal blog Palle di Ponte). Sono le palle di Ponte di Mezzo. Indiscusso luogo d'incontro e di ritrovo, dove un tempo venivano affissi gli editti goliardici. Venne poi "Radio Palle di Ponte" - semplicemente un megafono che si affacciava su piazza Garibaldi -, che per alcuni anni nel dopoguerra promosse l'informazione diretta e si prese gioco delle autorità universitarie e cittadine, vivacizzando l'opinione pubblica.

Ci risiamo...

Ho letto con interesse da antropologo i post sul blog...allora il mio articolo non era solo per le matricole!!
Ok ok..non dovrei essere così spavalda...ancora mi confondo tra le materie che potrei seguire e quelle che fanno parte di altri curricula...ancora mi sperdo tra i volantini, le aule e i prof...ancora mi rifugio alla macchinetta del caffè...
Che sia una maledizione?
Un'inconscia mancanza di attenzione o di capacità di orientamento?
Oppure un semplice adagiarsi sulla dolce ignoranza-da-primo-anno??Come una voglia di riscoprire tutto di nuovo insomma...
Può darsi anche che sia un desiderio di tornare bambini, sempre con gli occhi sbarrati a chiedere perchè di qualsiasi cosa, a vagare in facoltà provando tutte le porte...
Oppure, semplicemente...siamo sperduti di nuovo, perchè in realtà speravamo che le cose cambiassero...e in meglio...
Ma è sempre la stessa storia.
Anche il prossimo lunedì chiederò in che aula c'è filologia romanza.
Anche il prossimo mercoledì andrò a cercare una sedia in giro nella facoltà (aule piccole e pochi posti).
Anche domani chiederò asilo al piccolo tempio del bivacco e della caffeina.


P.s.: per altri sperduti: suddetto luogo di venerazione del cazzeggio è ubicato al piano terra di palazzo ricci, vicino all'Ora d'aria appunto...portate un buon libro e tanti centesimi.

mercoledì, ottobre 04, 2006

il mio primo giorno

io ho sbagliato subito PIANO, AULA, e ORARIO!!!!!!
poi ho perso il treno e ho dimenticato a casa la tessera della mensa...
si inizia bene qui.....


ps- questi sono i problemi che continuiamo a trovare, sebbene siamo iscritti al terzo anno!
se qualche matricola ci vuole rendere partecipi delle sue avventure, queste sono ben accolte...

pps-stasera ho litigato con i verbi, ma sono un po (tanto) stanca... please.. perdonatemi...

martedì, ottobre 03, 2006

Vita da studente

Sveglie precoci, corse per raggiungere treni sempre meno puntuali, sudate in bicicletta o a piedi per raggiungere aule sempre più lontane, orari che si montano addosso, professori sempre più sofisticati e libri sempre più cari. Prima di iniziare le lezioni ci si dice sempre "ehi, tutto sommato sono contento che riniziano le lezioni! Così tengo il cervello un po' più acceso..."; poi, dopo nemmeno una settimana di su e giù tra palazzo ricci e lingue, questa frase è già un'antica maledizione che ci pende sul collo.

lunedì, ottobre 02, 2006

si dia inizio alle danze... si... magari!!!!

essendo io fortunatamente privilegiata sono riuscita a dare una guardatina in anteprima al numero 3... e devo dire che è fa-vo-lo-so!!!!
quando anche voi (comuni mortali) potrete amirarlo rimarrete entusiasti dell'ottimo lavoro fatto da tutti e naturalmente dal DIRETTORE che ha curato l'impaginazione!!


a proposito....... QUANDO SI ESCE???

inutile dire che la versione cartacea-rumorosa è moooooolto piu accattivante di quella telematica!!!

ah, dulcis in fundo... un caloroso benvenuto a towanda (...che, lei non lo sa, ma sono un'affezionata lettrice del suo blog!!!)

mercoledì, settembre 20, 2006

Il primo film distribuito gratuitamente in Italia

“Kiss me Lorena” è il primo film italiano distribuito gratuitamente su Internet. Questo film, realizzato dall’associazione “i Licaoni” in collaborazione con gli stagisti del corso di laurea in cinema, musica e teatro dell’Università di Pisa, rappresenta un nuovo approccio al Cinema, caratterizzato dal basso budget e dall’utilizzo di strumenti informatici recenti di facile reperimento e dal costo popolare come telecamere digitali, Personal-computer e software di elaborazione grafica. Girata tra Pisa e Livorno, la pellicola (che non ha mai debuttato nelle sale pisane) ha iniziato ad essere distribuita attraverso internet il 30 giugno. Per distribuire l’opera, è stato appositamente aperto un sito internet dedicato al film (www.kissmelorena.it) dove, con cadenza settimanale, vengono messe a disposizione degli utenti tutte le scene del film per il download (operazione di scarico di contenuti da internet). In pratica il film viene pubblicato a puntate, sotto licenza Creative Commons. L’operazione si concluderà a dicembre quando anche l’ultima “puntata” verrà messa in rete e Kiss me Lorena sarà subito scaricabile interamente.Per la realizzazione di questo film, I Licaoni si sono avvalsi del fondamentale supporto di alcuni stagisti del CMT. « E’ stata davvero un’esperienza divertente ed interessante coinvolgere degli stagisti nel progetto» fanno sapere i componenti dell’associazione Alessandro Izzo, Francesca Detti e Guglielmo Favilla « Avevamo bisogno, in particolare, di un fonico e di personale per l’organizzazione. Abbiamo così reclutato Alberto Battocchi di Livorno (che di fatto conoscevamo da molto tempo e col quale avevamo già collaborato) ed Eleonora Savi, una studentessa di Macerata trapiantata a Pisa con la vocazione per il settore produttivo. Entrambi provenivano dal CMT, Cinema-Musica-Teatro, e si sono rivelati preziosissimi. Alberto ha curato sia la presa diretta dell'audio durante le riprese che la fase di post-produzione, in qualità di assistente. Insomma proprio un lavoraccio (e sappiate che è anche un virtuoso della batteria). Eleonora, invece, ufficialmente aveva l’incarico di assistente di produzione, ma anche in questo caso le mansioni si sono dilatate». La collaborazione è risultata talmente fruttuosa che il rapporto si è spinto oltre «Alberto è diventato il nostro fonico di fiducia» spiegano dal gruppo «sia per lavori video che teatrali. Ad esempio, per tutta la passata stagione teatrale del Licaoni Fat Show (spettacoli teatrali sceneggiati a Livorno ndr) è stato Alberto ad occuparsi della produzione audio».La fatica che è stata necessaria per girare Kiss me Lorena sta comunque portando i suoi frutti. Quelli dell’associazione infatti annunciano orgogliosamente un prestigioso invito: «siamo stati invitati dagli organizzatori del Milano Film Festival a partecipare alla Seconda Edizione della Borsa Democratica del Cinema, evento che si terrà dal 21 al 24 settembre 2006 alla Fondazione Antonio Mazzotta nel contesto dell'undicesima edizione del Festival in programma dal 15 al 24 settembre presso il Piccolo Teatro Strehler di Milano.» Cosa non nuova, questa, per i Licaoni che avevano già partecipato alla competizione vera e propria nel 2004 con il cortometraggio horror “Last Blood”.

Il Film
Alla base di Kiss me Lorena c’è l’intenzione di proporre una storia diversa, per certi versi lontana dal cinema nostrano e più affine ad uno humor di tipo anglosassone. Il cinema di John Landis, la comicità dei Monty Python e le pellicole deliranti degli Zucker costituiscono il background al quale attinge l’umorismo del film. Il tutto condotto all’insegna della massima agilità produttiva: a dimostrazione di come sia possibile ripensare il Cinema all’interno di una prospettiva low-budget.La storia del film è un po’ questa: il regista Tony (Guglielmo Favilla), dopo anni di silenzio, è tornato al suo primo amore: il Cinema. Ed è deciso a passare alla storia con il suo nuovo film, “KISS ME LORENA”. Per farlo ha rimesso in piedi la sua vecchia squadra, gli attori Dave (Gabriele Buonomo), Phil (Marco Maggini), Liz (Alba C. Rohrwacher) e Dora (Laura Regali). A loro si aggiungono George (Alex Lucchesi) e Mel (Maurizio Tesei), due nuovi “talenti” imposti dalla produzione e Jeffrey (Andrea Gambuzza) il produttore esecutivo. Tutti insieme sono determinati a scalare le vette del successo, ma tra gelosie, vecchi amori e incredibili colpi di scena tutto è destinato a degenerare in un delirio irrecuperabile.

Luca De Vito

(Pubblicato su il Tirreno di Pisa)

domenica, settembre 10, 2006

Succodimelone

Piccole (ma grandi) iniziative crescono. Dal basso. Siamo felici di segnalare a tutti i lettori del nostro giornale e del nostro blog, la nascita del portale Succodimelone.it.

Da un'idea di 5 amici appassionati di comunicazione, iscrittipresso la Facolta diScienze della Comunicazione all'Universita La Sapienza di Roma, è nato SuccoDiMelone.it: il primo vero "Portale delle Idee" italiano, che consente a tutti gli utenti iscritti di pubblicare un'idea, un progetto o un suggerimento su qualunque argomento o settore di interesse. SuccoDiMelone vuole essere la casa di tutti i "creativi a prescindere", dando ospitalità alla grande "energia creativa" disponibile in Italia che spesso non viene espressa e mettendo a disposizione di tutti un serbatoio di spunti di riflessione e possibili idee permigliorare la società e la vita di tutti i giorni.

Non ci resta che fare un grosso in bocca al lupo a questi ragazzi (e magari auspicare una futura collaborazione...).

giovedì, settembre 07, 2006

VOLANTINI E MANIFESTI

stamani mattina mi sono recata a pisa di buon ora!
in copisteria ho stampato i volantini piccoli, ho fatto 100 copie e visto che ne stanno 4 in ogni pagina A4 ne sono venuti 400 con una modica spesa di 4euro gentilmente offerti da me :-)
ho tappezzato le bacheche di lingue e lettere, la mensa centrale e quella di cisanello con i manifesti formato A4 e finito quelli (dato che sembravano tanti e invece mi sono finiti in un attimo..) ho appiccicato ben bene anche quelli piccoli..

il lavoro direi che è stato O-T-T-I-M-O!!!!!!
gli altri volantini piccoli pensavo di tenerli per fine settembre, poco prima della stampa del terzo numero!

a palazzo ricci ho finito di mettere le ultime copie del numero due che erano avanzate e mi sono accorta che il nostro espositore viene abitualmente usato da altri volantinanti (o volantinatori...), e questo non sarebbe giusto.. quindi, quando ci passate controllate che ci siano solo copie del nostro giornale e magari togliete le altre,ok?
grazie a tutti della collaborazione!!!

vi saluto e buon lavoro...

mercoledì, settembre 06, 2006

Ora siamo anche schedati!

Adesso saremo anche schedati...da un'Emeroteca! Ieri ho ricevuto questa lettera:

BIBLIOTECA LABRONICA "F.D. Guerrazzi"
Sezione Emeroteca
Via del Toro, 8-57123 Livorno

Spett. De Vito Luca
Al fine di disporre una adeguata documentazione anche a livello locale, questa Emeroteca, chiede di ricevere in omaggio il periodico L'ora d'aria.
Tale pubblicazione sarà schedata e messa a disposizione dei nostri utenti.

distinti saluti e sentiti ringraziamenti

La responsabile
Cinzia Cinini

sabato, settembre 02, 2006

Ritorno

Ciao ragazzi,


sono tornato da poco e vedo che L'ORA sta comunque muovendo i primi passettini per il numero 3. Lunedì riparto per una settimana, ma potrei tornare con ottimo materiale per il BESTIARIO... E la settimana dopo pronti a rimboccarci le maniche e a bussare alle porte!

Pensiamoci, pensiamoci

Le associazioni non riconosciute prendono vita, come quelle riconosciute, dall'accordo degli associati: tale accordo si manifesta nel contratto di associazione, cioè nell'atto costitutivo.
E' questo un contratto per il quale la legge non prescrive alcuna formalità, e che quindi potrebbe essere valido anche se fatto con semplice scrittura privata o addirittura oralmente.La forma scritta è indispensabile però ogni qualvolta vengano apportati all'associazione beni immobili in proprietà e in godimento ultranovennale o a tempo indeterminato (art. c.c. nn. 1 e 9). E' evidente comunque che, al fine di evitare in un futuro possibili contestazioni riguardo al contenuto dell'accordo e in particolare sugli impegni delle parti, è opportuno che l'atto costitutivo venga fatto per iscritto. Anche se la legge non lo richiede, la soluzione ancora più tranquillizzante consiste nel non accontentarsi di mettere per iscritto un accordo associativo preparato pur accuratamente dalle parti, ma di affidarsi ad un notaio per la stesura del contratto: in primo luogo egli sarà in grado di consigliare i contraenti su come rettamente impostare la costituzione dell'associazione e su ciò che è opportuno prevedere per il miglior svolgimento della stessa, in secondo luogo sarà garante per l'autenticità delle firme e per la data delle sottoscrizioni.Diversamente da quanto prescrive l'art. 16 c.c. in materia di costituzione di associazioni riconosciute, gli elementi su cui devono obbligatoriamente accordare le parti che mirano a costituire un'associazione priva di riconoscimento sono soltanto i seguenti:
lo scopo;
le condizioni per l'ammissione degli associati;
le regole sull'ordinamento interno e l'amministrazione;
la denominazione;
le sede;
il patrimonio.
Per un esame dei singoli elementi si veda quanto già detto in tema di associazioni riconosciute.
Formazione dell'atto costitutivo L'associazione può essere creata con: costituzione simultanea; costituzione successiva. La costituzione simultanea avviene quando gli associati si riuniscono in assemblea e procedono alla costituzione: non esiste quindi un intervallo di tempo fra le dichiarazioni di volontà dei vari contraenti, poiché tutti, simultaneamente, si impegnano ad aderire all'associazione cui danno vita. Nel caso invece della costituzione successiva si ha la presenza dei cosiddetti promotori che assumono l'iniziativa della costituzione: essi propongono al pubblico il programma dell'associazione che dovrà essere costituita e coloro che sono interessati potranno aderire ad essa.Dopo l'adesione al programma di un numero ritenuto sufficiente di persone, i promotori convocano quella che viene chiamata l'assemblea costituente: in questa sede tutti coloro che hanno dato la loro adesione al programma di associazione deliberano su tutti quegli elementi dell'atto costitutivo dell'associazione che non erano stati determinati nel programma, approvano gli elementi già contenuti nel programma e procedono quindi alla costituzione. Spesso si può avere la costituzione per adesione senza che sia necessaria neppure la convinzione dell'assemblea costituente: ciò si verifica quando i promotori non si limitano a formulare un programma di associazione, non si limitano cioè a stabilire alcuni elementi del contratto (ad es. Lo scopo e le condizioni di ammissione), ma predispongono un vero e proprio atto costitutivo, che propongono al pubblico con la conseguenza che chi aderisce entra a far parte dell'associazione.


(dal sito www.noprofit.org)

giovedì, agosto 31, 2006

Volantino


Questa è la proposta di Margherita per il volantino...mi sembra che abbia fatto un ottimo lavoro, non trovate? Scrivete cosa ne pensate e se credete manchi qualcosa segnalatelo. Personalmente aggiungerei qualcohe informazione (tipo luoghi di distribuzione, periodicità, contenuti etc.). Comunque mi sembra veramente ben fatto!

mercoledì, agosto 23, 2006

numero 3

ehi vi ricordate la canzone "l'estate sta finendo....."
ecco, ebbene si, l'estate sta finendo, e allora perchè non ci facciamo venire in mente idee nuove per il terzo numero dell'ora d'aria??
io pensavo a una bella volantinata a giro per pisa qualche giorno prima dell'uscita del numero 3, magari anche attaccando i volantini nelle bacheche delle varie facoltà! mi sembra una buona idea per canalizzare l'attenzione degli studenti..
non dovrebbe essere molto costoso fare dei volantini di media grandezza in bianco e nero.. (nel senso... un pochino ci possiamo anche frugare in tasca, no???) e qualcuno potrebbe progettarli e poi postarli sul blog, così li possiamo scegliere insieme, visto che siamo sparsi in mezza toscana e incontrarsi è difficile..
fatemi sapere cosa ne pensate!!

inoltre volevo ricordare che quando iniziano i corsi le aule sono piene di matricole, potrebbero essere nuovi futuri lettori affezionati.. quindi un bell'articolino dedicato a loro non ci starebbe male!!

dai, mettiamoci a lavoro.. chi è d'accordo batta un colpo!!

sabato, agosto 19, 2006

Pisa on Flickr

Dal Tirreno di Pisa

Esiste, nascosta nei meandri di Internet, una notevole e sempre aggiornata galleria fotografica di Pisa. Aspiranti fotografi, turisti di passaggio, professionisti dello scatto ma anche semplici dilettanti, si sono ritrovati sul web e, mettendo in comune il frutto delle loro fatiche a giro per la nostra città con la macchina fotografica digitale, hanno dato vita ad una raccolta fotografica che descrive Pisa da prospettive insolite e che comprende 213 foto. Ma come è stato possibile tutto ciò? L’elemento che collega esperienze così separate è un sito, www.flickr.com, che nasce da una costola del grande server Yahoo. Flickr è una specie di enorme contenitore dove gli utenti possono riversare tutte le fotografie che hanno sul proprio computer: amici, animali, pose artistiche, primi piani, parenti, eventi sportivi e chi più ne ha più ne metta. Il tutto regolamentato da poche ma precise regole: vietato pubblicare troppe foto tutte insieme, vietato violare i diritti d’autore, vietato inserire materiale pornografico. Ed è all’interno di questo piccolo miracolo del web che nasce il cosiddetto gruppo “Pisa” che raccoglie intorno a sé ben 42 utenti. La cosa più divertente però è che l’ideatrice è una certa Laura Grace, signora di 52 anni originaria di Atlanta negli Stati Uniti che a Pisa ci è venuta solo una volta, qualche anno fa, per una vacanza. Il gruppo si è presto popolato e, oltre ai viaggiatori, sono comparsi anche i cittadini pisani che hanno cominciato subito ad inviare contributi fotografici. Questi fotografi, rigorosamente nascosti dietro uno pseudonimo, cercano di animare il gruppo con tutta la loro abilità e alle volte i risultati non sono niente male. Come le foto dei lungarni innevati ad esempio, oppure i tramonti a Boccadarno. «A Pisa ho fotografato un po’ tutto quello che si vedeva passeggiando» ci spiega Matteo Galiazzo scrittore genovese iscritto al gruppo, in arte Eilart «facciate di case, murales, finestre, qualche statua, qualche tombino, pezzi di muri screpolati, particolari di pali, gradini, riflessi su pozzanghere, la facciata di harings, panni stesi, cose così. Di Pisa mi piace il centro storico dove si cammina a piedi, le biciclette, le case basse, tanti giovani che camminano per strada la sera, poche macchine.»
Non si allarmino i fotografi professionisti: questi scatti non hanno un valore artistico riconosciuto, non per niente sono facilmente accessibili a tutti con un semplice click. Tuttavia in molti casi rappresentano una prospettiva originale da cui osservare la nostra città, una lente che mette a fuoco angoli mai visti o su cui non abbiamo mai posto veramente la nostra attenzione. «io sono di Genova e faccio parte anche del gruppo Genova» continua Matteo «e Genova è una città particolare, nessuno la conosce completamente, neanche chi ci vive da tutta la vita, e le foto del gruppo Genova ti aiutano a completare la mappa. Magari anche per i pisani è un po' così.» Tutti gli utenti comunque concordano su una cosa: la grande utilità di questo sito «Mi piace molto flickr» spiega Valerio, fotografo pisano in arte “Back to Suburbia” «è molto ben strutturato e soprattutto mi piace il fatto che ci siano gruppi di discussione su cui si può parlare veramente di fotografia, in tutti i suoi aspetti, dai più tecnici ai più "artistici". E' un ottimo sito, perchè dà spazio sia a chi fa foto solo per ricordo, sia a chi le fa per passione o per lavoro. Per quanto riguarda il gruppo Pisa ho notato una cosa: ci sono molte foto di Pisa e pochissime della provincia, che è altrettanto interessante».

Luca De Vito

venerdì, agosto 04, 2006

nuove tariffe scontatissime della cpt

a mensa sono apparsi ultimamente dei volantini riguardanti gli abbonamenti alla linea urbana e extraurbana di pisa.
il sito della cpt non è stato ancora aggiornato, così io scrivo questo post e lo dedico a tutti i pigroni come me che si rifiutano di portare bici o gambe a spasso per pisa:

le nuove tariffe per gli abbonamenti sono ancora più convenienti di quelle dello scorso inverno (abbonamento mensile a 10 euro) in quanto è nata la possibilità di fare un abbonamento annuale.
la tariffe sono queste:

abbonamento annuale a una navetta o a una sola linea: 30euro
abbonamento annuale urbano: 60euro (che vuol dire 5 euro al mese!!!)
abbonamenti extraurbani a prezzi agevolati che ora non ricordo in quanto dipendono dal kilometraggio..

vi ricordo che per chi non ha ancora l'abbonamento e lo vorrebbe fare deve recarsi alla sede della cpt (piazza s.antonio 1 vicino alla stazione fs) munito di fototessera e fotocopia libretto universitario e documento identificativo.

concludo ringraziando tutti coloro che si sono occupati di questa convenzione, sicura che verrà accolta con piacere da molti vecchi e nuovi clienti!!!

lunedì, luglio 31, 2006

piccolo regalo

Prima di partire voglio fare un regalino a tutti i lettori de "L'ora d'aria" pubblicando queste bellissime foto (trovate su Flickr) di una Pisa in versione ghiacciolo. Spero che possano dare un po' di refrigerio a tutti. Buone vacanze (calde o fredde che siano)!



Si ringrazia Colti Sbagli e Ronnieisnotemo

domenica, luglio 30, 2006

Buone vacanze

Orsù, mi metto a preparare i bagagli e mi preparo a un mese nella... CALDA... Germania.
Colgo l'occasione per augurare buone vacanze ai lettori con cui sarà difficile che comunichi in questo agosto, mentre con i collaboratori la comunicazione è d'obbligo. RICORDATEVI TUTTI CHE A SETTEMBRE-OTTOBRE è prevista l'uscita del numero 3 dopo la pausa estiva.
Ciao!

mercoledì, luglio 26, 2006

Novità sulla questione alloggi e sfratti

Una sospensione di tutti gli sfratti e l’istituzione di un tavolo di gestione delle problematiche abitative. Sono queste le richieste contenute nella lettera inviata qualche giorno fa al presidente del consiglio Romano Prodi dall’assessore alle politiche abitative del comune di Pisa Salvatore Montano e dai suoi colleghi di Pontedera, Cascina e San Giuliano terme, ovvero Roberto Lorenzi, Loriano Sacchini e Luca Barbuti. Oltre che all’inquilino numero uno di palazzo Chigi, la lettera è stata inviata anche al ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro e al ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero. «Non chiediamo una sospensione indiscriminata» spiega l’assessore Montano «ma vogliamo essere ascoltati e chiediamo un intervento. La difficile situazione abitativa della nostra provincia sta creando grosse difficoltà a molte famiglie: chiediamo un attimo di pausa e una programmazione degli sfratti da casa a casa, in modo da garantire un posto a chi viene sfrattato». Il che si traduce in una richiesta di sospensione degli sfratti e in una richiesta di dialogo con i movimenti cittadini.
I numeri che riguardano la provincia di Pisa parlano di 700 sentenze di sfratto annuali, di cui la metà solo nella città di Pisa. Dato che porta la provincia di Pisa al terzo posto in Italia per numero di sentenze di sfratto. Ma è un record anche il numero di sfratti effettivi: soltanto 10 in tutto il 2005 «E questo grazie alla rete sociale messa su dal Comune.» continua l’assessore «Basti pensare che il nostro Comune spende 1 milione di euro l’anno per le emergenze abitative, il che corrisponde a 10,65 euro l’anno a cittadino. Per fare lo stesso che facciamo noi in rapporto alla popolazione, a Roma dovrebbero spendere 25 milioni. Di fatto, non ne spendono più di 3 o 4.» Gli sforzi del Comune non si limitano all’assegnazione di posti o ad aiuti economici: in questi anni sono stati infatti allestiti 200 alloggi a prezzo calmierato e altri sono in progetto, di cui 31 al CEP (già in costruzione) e 21 a Calambrone. Il tutto ad integrare le 2000 case popolari esistenti.
L’annuncio di questa richiesta presentata al Governo Prodi arriva in un momento delicato: è notizia di qualche giorno fa infatti che il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ha chiesto al presidente del Consiglio di poter inserire un emendamento al decreto Bersani per differire di tre mesi la proroga sul termine degli sfratti nei comuni con più di un milione di abitanti. Il gesto del ministro Di Pietro si riallaccia alla minisospensione degli sfratti attuata dal Governo Berlusconi limitatamente a Roma, Milano e Napoli; sospensione che fu criticata da alcuni esponenti dell’opposizione di allora perché inadeguata. «Noi abbiamo fiducia in questo governo e chiediamo il rispetto del programma dell’Unione» continua Montano «Chiediamo cioè che il decreto di sospensione degli sfratti sia esteso ai comuni che hanno concreti problemi abitativi e non riguardi solo le grandi città». Sulla questione interviene anche l’assessore alle politiche abitative di Cascina, Roberto Lorenzi «Qua siamo a parlare di emergenza. Vogliamo gli Stati Generali della politica abitativa». Nel merito è d’accordo anche l’assessore alle politiche abitative di San Giuliano Terme, Luca Barbuti che ricorda anche l’avvenuta approvazione del regolamento per l’assegnazione di nuove aree PEP nel comune di S. Giuliano, in cui saranno presenti alloggi affittabili con contratti concertati.
I quattro firmatari della lettera hanno inoltre lanciato una richiesta di audizione all’onorevole pisano Ermete Realacci in quanto presidente dell’ottava commissione Ambiente Territorio Lavori Pubblici. Lo scopo: illustrare alla commissione la difficile situazione abitativa inerente gli sfratti e gli alti costi degli affitti nelle nostre zone.

martedì, luglio 25, 2006

2000

questo post per festeggiare le 2000 (dico DUEMILA!) visite raggiunte proprio oggi!!!

I complimenti del capo

copio-incollo un'e-mail ricevuta in questi giorni:

Cari amici, mi complimento per la nuova maggiore visibilità data al foglio degli studenti di LEU... vi auguro dunque buon lavoro !!(senza tralasciare che anche il Corso di studio ha avuto fiducia nel progetto, fornendo, se non erro, un piccolo contributo).

Bruno Mazzoni
Presidente del CdS di LEU

venerdì, luglio 21, 2006

come si dice di solito....mo' ce provo...
non sono una scrittrice di poesie..quindi prendetela per com'è...

A PEDI NUDI

Mi struscio, mi arrapico
in questa mia vita
e respiro,
forse anche l'aria sta cercando una roccia su cui rotolarsi,
per giocare con essa
e farsi una tana, dove tornare
di quando in quanto
a respirare la propria essenza.

Rintanata tra la terra,
l'umido terriccio ricorperto di sottobosco
sento
sotto i miei piedi,
e le mie caviglie tremano al contatto, fremono di felicità,
cedono a questo dolce richiamo,
fino a diventare radici,
allora raggiungo l'acqua e vivo
mente le mie braccia si levano nell'aria
e si lasciano danzare nel vento,
si assottigliano e irridescenti di luce raggiungono i rami degli alberi
e vi si intrecciano,
accarezzo tutto il verde e le nuvole bianche fino all'azzurro.

E mentre scrivo sono nuovamente là.

Incontri

Ieri io e Piero abbiamo conosciuto un signore autodefinitosi "vecchio goliardo pisano". Corpulento e dai capelli bianchi, se ne stava tranquillamente seduto su una sedia al Bar Moderno...ha voluto le copie dell'ora e ci ha inseriti, di diritto, nella sua collezione di reperti pisani.

mercoledì, luglio 19, 2006

Università e Carcere

Si è chiuso ieri il ciclo di seminari al carcere Don Bosco dal titolo “Cittadino, individuo, persona. Antiche e nuove discriminazioni”. L’iniziativa fortemente voluta dal professor Iacono preside della facoltà di lettere e filosofia, rientra nelle attività del Polo Universitario Penitenziario, nato tre anni fa da un accordo tra Amministrazione Penitenziaria, Università di Pisa e Regione Toscana. Il percorso portato avanti dai circa 15 studenti-carcerati, è cominciato a febbraio e tramite una serie di incontri con i professori svoltisi nei locali del Polo, è giunto ieri alla sua giornata conclusiva. Giornata che non ha però avuto un taglio puramente accademico, ma che ha lasciato spazio all’espressione musicale. Grande ospite dell’incontro era infatti Giulio Casale, noto cantautore, attore e scrittore del saggio critico “Se ci fosse un uomo. Gli anni affollati del Signor Gaber”. Armato di voce e chitarra, Casale ha intonato alcuni brani tratti dal suo ultimo album “In fondo al blu” e, in perfetto stile Gaberiano, ha intervallato i suoi pezzi con brevi e gradevoli riflessioni. “Ho accettato di partecipare a questo incontro” spiega Casale “perché percepisco un forte sentimento di condivisione con queste persone e so che le mie canzoni sono molto sentite da loro. I miei testi sembrano scritti da un luogo asfittico e parlano delle nostre false libertà e falsi bisogni: comprendo le sofferenze di chi non trova un posto in questa società”. Le riflessioni del cantautore hanno ruotato intorno al tema “Illusi d’esistenza” e sono state stimolate dalle molte domande dei presenti, tra cui, oltre agli studenti e ad alcuni professori, anche il direttore del carcere Vittorio Cerri ed il rettore dell’Università di Pisa Marco Pasquali.
Parole e accordi a conclusione di un percorso variegato che ha visto uno studio intrapreso da molte prospettive diverse. Durante questo semestre infatti l’argomento “Cittadino, individuo, persona”, è stato sviscerato ed approfondito da molti punti di vista: quello storico con i professori Cesare Letta e Cristina Cassina, quello filosofico con Giuliano Campioni e Adriano Fabris, quello antropologico con Fabio Dei e Alfonso Iacono, quello teologico con Roberto Filippini, quello sociologico con Mario Toscano e Andrea Borghini, quello criminologico con Mauro Stampacchia e Michele Ruggiero, quello economico con Tiziano Raffaelli, quello letterario con Francesco Orlando, quello Cinematografico con Lorenzo Cuccu e quello Urbanistico con Piero Pienotti. Il successo dell’iniziativa è stato totale. “Se da una parte la risposta degli studenti è stata positiva e di partecipazione” dichiara il professor Cesare Letta, coordinatore dei seminari “dall’altra i professori hanno risposto con altrettanto entusiasmo e partecipazione”. Addirittura le lezioni sforavano gli orari prestabiliti a causa delle molte domande rivolte ai professori “Visto il successo dell’iniziativa” continua Letta “lancio una richiesta esplicita al direttore: perché non studiamo come organizzare un collegamento internet per gli studenti dentro al carcere? Sarebbe un formidabile strumento per l’insegnamento a distanza”. Al coro dei soddisfatti si unisce anche Marco pasquali: “Ho avuto diverse occasioni” ha dichiarato il rettore “di partecipare alle attività del Polo Universitario Penitenziario ed ho sempre notato grande interesse e grande partecipazione. L’impegno dell’Università non si deve limitare al rilascio “formale” di un riconoscimento, ma deve andare oltre fornendo spunti che stimolino la riflessione”.

sabato, luglio 15, 2006

No dei collettivi studenteschi al coprifuoco imposto ai pub

Da "il Tirreno"

«Non sarà il coprifuoco imposto ai locali a risolvere una situazione che seppur portatrice di alcuni disagi è molto meno allarmante di come viene descritta - si legge in un comunicato - la città in cui viviamo ha una composizione sociale molto particolare con una larga presenza giovanile e fuori-sede. Questa caratteristica può però essere vista come un’opportunità, e non come una problematica. Il punto da cui partire è quello di costruire una idea di cittadinanza più larga che sappia far convivere le diverse necessità. Ora è chiaro che le politiche del Comune sui fuori-sede studenti e non (affitti, ghettizzazione, assenza di spazi aggregativi, bassa offerta culturale) e sui cittadini “autoctoni” (parcheggi, abbandono delle periferie, politiche edilizie insufficienti, diminuzione dei servizi, raccolta spazzatura, scarsa assistenza agli anziani, ztl) non fanno altro che alimentare il disagio di chiunque lavori, studi o viva nella città». Lo sporco nelle strade, sostengono i collettivi, si può pulire e dall’altra parte si può lavorare affinché ce ne sia sempre meno ripristinando i contenitori lungo le strade o aprendo qualche bagno pubblico. «Fa parte - prosegue la lettera - dei “costi” di una popolazione che vive in modo sano e tollerante la sua voglia di socialità. Una città pulita, vuota, presidiata da polizia e carabinieri a ogni angolo con le transenne per i motorini alle piazze (vedi piazza Dante) che diventano barriere pedonali con vigili urbani a presidio, non la vogliamo e non appartiene alla tradizione di Pisa. La presenza di persone e cittadini integrati che circolano anche la notte è la miglior forma di autocontrollo e garanzia contro ogni degrado e vandalismo».

venerdì, luglio 14, 2006

E' tanto che non posto

E' tanto che non posto, ma ero immerso in una marea di esami e in una marea di scatoloni.
Qualcuno dirà che la mia famosa pigrizia ci ha messo lo zampino... ma questa volta ho qualche giustificazione in più...
Veniamo al dunque, voglio finalmente mettere per iscritto ciò che ho nel cuore: sono veramente contento dell' ORA D'ARIA, sono contento di "lavorare" con voi e sono contento che fino ad ora abbiamo scavalcato con successo tutti gli ostacoli che si sono via via frapposti fra noi e le due uscite della rivista. E' tempo di bilanci e il mio l'ho fatto, ma il principale motivo di questo post era comunicare la mia soddisfazione; chi l'avrebbe mai detto, quando un anno fa è nata l'idea, che saremmo stati così, diciamocelo, bravi a gestire tutto. La collaborazione fra noi redattori è stata sempre ottima e l'ORA D'ARIA ci ha dato qualcosa, abbiamo imparato tanto ed è tutto merito nostro. Cresceremo? Scompariremo? Chissà... Ma sono sicuro che non ci scorderemo mai dei primi passi di un 8 pagine dal nome L'ORA D'ARIA.

mercoledì, luglio 12, 2006

espositore

se qualcuno è passato da palazzo ricci in questi giorni di afa e bollori può darci notizie sull'espositore?
tipo: è sempre li? è stato rubato? sono state prese delle copie? è cascato in terra e nessuno l'ha raccolto ed è stato calpestato più e più volte??
ignorare queste cose mi angoscia!!!!!!

martedì, luglio 11, 2006

Come ci si sta davvero dentro?

Una nostra lettrice ha lasciato un commento facendoci i complimenti e ponendoci una domanda, la seguente: Ho preso questa maledetta maturità e conto di venire a Pisa, iscrivendomi anch'io al LEU...posso approfittare di voi per sapere come "ci si sta davvero dentro"?

Cara Cristina, il mio consiglio è questo: vieni, ma solo se sai cavartela da sola. Cosa voglio dire? Questo corso è l'unico che integra realmente lo studio delle lingue agli studi letterari, ma è anche uno dei corsi peggio organizzati. I professori non solo tendono a non considerarti (il che è anche normale) ma spesso finiscono per disorientarti; i compagni più grandi sono i peggiori, non ce n'è uno che mi abbia dato un consiglio intelligente (quindi stai attenta a questo mio :)); il tam-tam, il cosiddetto passaparola, è ancora peggio, spaventa e basta; le ore si accavallano più o meno tutte; le aule sono sparse per tutta la città. Ma, ripeto, se saprai cavartela da sola e se saprai restare immune alle "voci" altrui, non avrai problemi a creare il percorso migliore per te stessa.
In bocca al lupo quindi...ci vediamo a ottobre!

lunedì, luglio 10, 2006

Nuovi Collettivi. Chi sono costoro?

Da qualche tempo i muri e le bacheche di palazzo ricci (ma c'è da scommettere anche di altre sedi) sono ricoperti da cartelloni e volantini dei cosiddetti "Nuovi Collettivi". Giorni fa ho incontrato casualmente un ragazzo che ne stava attaccando uno ed ho avuto i riflessi abbastanza pronti da interrogarlo su chi fossero. "Ma non esistevano già i Collettivi?", "Ci siamo staccati dai vecchi collettivi" mi ha risposto "perché noi vogliamo fare gli interessi degli studenti. Ma vogliamo farli veramente". Sembra tuttavia che la cosa sia limitata a lettere perché sui manifesti ai muri leggiamo soltanto "Nuovo Collettivo di Lettere" e con un unico, vago riferimento a qualcosa di più generale nella scritta "Nuovi Collettivi", rivisitazione, forse, della struttura dei "vecchi" collettivi. Di questi illustri sconosciuti non abbiamo trovato nient'altro, neppure su internet. Solo quei fogli rossi con una grossa stella nera affissi a Palazzo Ricci ed un indirizzo e-mail: nuovo_collettivo_lettere@yahoo.it.
Qualcuno ne sa di più?

Espositore

Da oggi a palazzo Ricci è presente un espositore con le copie del numero 2. Buona lettura a tutti!

CAMPIONI DEL MONDO!!!!

venerdì, luglio 07, 2006

Sondaggio: Comune proibizionista?

Dopo i problemi di ordine pubblico dovuti ai festeggiamenti per i successi della nazionale italiana ai mondiali di calcio, il Comune di Pisa sembra orientato a proibire la vendita di alcoolici dopo le 24. Sotto accusa gli studenti.
COSA NE PENSATE?

giovedì, luglio 06, 2006

Segnalazione

Possiamo aggiungere una nuova autorevole segnalazione de L'ora d'aria. Sul sito dell'università di pisa è comparso ieri questo comunicato che ci segnala nella sezione News-studenti. Grazie!

CONSEGNA + ESPOSITORE

le bacheche di lettere e di lingue sono state tappezzate da me medesima con un centinaio di copie dell'ora d'aria..
no forse cento no, ma il colpo d'occhio era notevole!
così quelle persone tipo towanda che ci vogliono leggere e non ci trovano possono andare li!
ho anche consegnato un pò di copie a mano ma in un pomeriggio di luglio le facoltà sono più o meno deserte...

ARGOMENTO ESPOSITORE:
presa da uno slancio di intraprendenza acuta mi sono infilata nella segreteria di lettere a proporre l'idea dell'espositore...
la segretaria è sembrata entusiasta, sopratutto perchè ho messo molta enfasi sul fatto che così molte copie non andrebbero sciupate, in quanto chi vuole l'ora se la prende.. e quando si parla di soldi (LORO!) sono molto disponibili!
Domani qualcuno (LUCA?!) dovrebbe passare di li a sentire cosa ha detto il preside...

PS- il posto dove metterlo l'avrei trovato: accanto alla macchinetta del caffe vicino l'ora!

Consegna

Come ormai avrete visto tutti, la distribuzione delle copie dell'ora d'aria continua!! Anche questa mattina nelle facoltà di Lettere, Lingue, Scienze Politiche e Giurisprudenza, a mensa e nella biblioteca di Anglistica è stato possibile rintracciare il numero 2 de "L'ora d'Aria". Molti giornalini sono anche stati distribuiti a mano. Qualcuno lo ha accettato volentieri, aggiungendo anche che lo aveva già letto. Altri invece continuano a guardare con sospetto noi postini improvvisati, temendo di cadere in una trappola dove sono obbligati a dare numero di telefono, costretti a sorbire discorsi su discorsi. In realtà, come chi ha preso le nostre copie ha visto, non è assolutamente così!
La nostra distribuzione è totalmente priva di inghippi, non viene chiesto assolutamente nulla a chi ha la bontà di accettare il nostro giornalino. Di conseguenza non appena vedete qualcuno che si avvicina a voi con un pacco di numeri dell'Ora d'Aria non abbiate paura ma anzi, prendetelo, sfogliatelo, leggetelo. E, perchè no?, fatelo un po' vostro magari inviandoci qualcosa, che noi avremo il piacere di pubblicare.

lunedì, luglio 03, 2006

espositore per l'ora d'aria

IDEA:
ho un espositore per giornalini, di quelli tipo riviste immobiliari che si trovano vicino alle edicole o di quelli tipo "il fogliaccio" di pisa.. non so se avete presente.. vi posto anche la foto così si capisce meglio!
secondo me facendo una richiesta alla presidenza di lettere, da qualche parte in facoltà ve lo fanno mettere!
così diventerebbe un punto fisso di distribuzione, come un punto di riferimento per quelli che non lo hanno trovato da nessun'altra parte!
e poi così i ragazzi potrebbero continuare a trovare l'ora d'aria anche al di fuori dei giorni di consegna..
che ne pensate? potrebbe essere un'idea fattibile?
se commentate magari se ne discute un po'.. a me sembrava una buona idea, ma forse qualcuno ha dei suggerimenti!
ciao!

mercoledì, giugno 28, 2006

Pagine 7 e 8

martedì, giugno 27, 2006

presenze sul blog

dopo questi luuuuunghiiiissssssssiiiiiiiiimmmmiiiiiii post (e anche un pò noiosi dal mio modesto punto di vista! -senza offesa, luca!:-)) scrivo un post io!

questo per farvi notare come le presenze su questo blog siano aumentate in modo esponenziale da venerdì, giorno di inizio della consegna dell'ora d'aria (consegna effettuata naturalmente e quasi esclusivamente da parte mia in quanto il direttore De Vito in quanto a capacità espressivo-oratoria-comunicativa-espansiva non è proprio il massimo -senza offesa, luca! :-))
il che mi fa supporre che sia solo un puro caso! no, scherzo! questo è un buon segnale, vuol dire che qualcuno che ha letto l'ora ha anche avuto tempo e voglia di venire a dare un'occhiata al blog, bene no?
comunque con un pò di delusione tutti si saranno accorti che ancora nessuno ha commentato.. va beh, siamo fiduciosi nel buon senso dei cari studenti.. e del passaparola..
mi raccomando di consegnare le copie anche ai vostri amici e di fare un pò di buona pubblicità!!!
e poi rilancio quello che già avevo scritto un pò di tempo fa: un blog è fatto per postare!!!!!!

buona martedì sera a tutti!!!

fuorchè a me perchè luca mi uccide!!!
...devo fare testamento...

Pagine 5 e 6

L'intervista integrale di: Collettivi Studenteschi

1. Come giudicate i risultati delle elezioni, facendo anche un confronto con quelle degli anni passati?
Siamo poco abituati a “fare l'analisi” del dato elettorale in senso classico. Il ragionamento che ci muove nell'analisi del voto è piuttosto quello della partecipazione. I dati parlano chiaro: gli iscritti all'Università di Pisa sono circa 50 000, il quorum, che si raggiunge a stento ad ogni tornata elettorale, è quindi di 5000.
Esiste indubbiamente un problema democratico.
Primo, perché l'affluenza è così bassa non perché gli studenti siano stupidi, piuttosto perché è diffusa - e purtroppo corretta - l'idea che il rappresentante degli studenti conti poco.
Secondo, perché è un dato che 50000 persone non frequentano tutti i giorni le strutture dell'Università dove sono pubblicizzate le elezioni universitarie. Come sappiamo bene infatti, se tutti quelli che pagano le tasse frequentassero, l'università collasserebbe.
Terzo, non esiste adeguata informazione su cosa siano gli organi accademici e soprattutto è diffusa la percezione che la situazione sia lievemente meno tragica del reale. Quando abbiamo fatto l'inchiesta su questo tema abbiamo scoperto che moltissimi studenti, per esempio, pensano che il senato accademico contenga 100 membri quando, nella realtà, ne conta 33, di cui 11 presidi, il rettore, i prorettori e soltanto 5 studenti.
Ecco perché dobbiamo lavorare sulla partecipazione e sulla consapevolezza e non ci accontentiamo di un'università che concepisce l'interazione con la sua politica da parte degli studenti una volta ogni due anni... Cerchiamo quotidianamente di dimostrare che l'autorganizzazione e la consapevolezza sono il miglior antidoto a qualsiasi infelicità o ingiustizia dei pre-potenti. E' per quello che abbiamo una certa allergia alla poltrona ed anche a un certo modo di comunicare, come per esempio i manifesti elettoral-imperativi “VOTA QUESTO; VOTA QUELLO”, o le facce sparate in primo piano e magari un po' ritoccate che puntano sul “vota l'amico”, perché ti fa il favore.
E' innegabile che siamo cresciuti e che è importante la nostra presenza al Comitato Pari Opportunità - su cui stiamo lavorando, da soli, da un anno; tuttavia i punti percentuale, che pur non giocano a nostro sfavore, non ci interessano.
2) Dato che nei consigli non si dovrebbe discutere di questioni politiche, non credete che in questo tipo di elezioni una strumentalizzazione politica sia fuori luogo?
La politica non è una parolaccia: nel senso più vero del termine, è tutto ciò che riguarda la gestione della cosa pubblica. In questo senso partecipare alla vita dell’università è politica, e tutto ciò che avviene negli organi è politica.
Ma non solo. Secondo noi anche tutto quello che ha a che fare con la propria esistenza è politica. Ultimo esempio la fecondazione assistita o la legge sui pacs. Partecipazione, consapevolezza, condivisione è politica. Scegliere è politica, pena il qualunquismo o, peggio, la superficialità che è quello che il potere ci chiede di essere per sfinirci al rango di infelici.
Se invece intendete una strumentalizzazione partitica o di palazzo questa è certamente inaccettabile ma tutt’altro che inesistente: partiti e lobby accademiche cercano continuamente di strumentalizzare i rappresentanti degli studenti. Noi rifiutiamo questo meccanismo in ogni modo e in ogni caso. Dobbiamo però constatare che non tutti fanno altrettanto, c’è infatti chi appoggia e si appoggia a partiti o movimenti religiosi, ad esempio per ottenere spazi o per fare della politica universitaria un trampolino di lancio per fare carriera nella politica istituzionale; a volte, paradossalmente, anche a danno degli studenti (vedi aumento delle tasse, del pasto a mensa, bollette nelle case degli studenti…).
3) Alla luce dei risultati delle elezioni come valutate l'affluenza alle urne degli studenti?
Quello che abbiamo già detto. C'è un problema “democrazia” all'università, di cui la partecipazione alle elezioni universitarie è probabilmente uno dei sintomi.
E’ significativo anche che in molti corsi di studio non siano state presentate liste o candidature, nonostante i Consigli di Corso di Studio siano gli organi che avrebbero il compito di gestire in primis la didattica e i problemi quotidiani degli studenti; ed è anche significativo che l'affluenza ai seggi sia stata minore rispetto a quando si vota anche per gli organi centrali (probabilmente frutto di una visione verticista delle altre liste che non ci è mai appartenuta).
4) Che potere hanno i rappresentanti eletti? Come si articola il loro compito?
Che potere hanno realmente? Praticamente nessuno, se per potere si intende quello decisionale in senso stretto.
La rappresentanza studentesca negli organi - tra l’altro ridotta a numeri davvero esigui, non ascoltata, e anzi spesso strumentalizzata dai docenti - non permette di incidere sui processi decisionali, che sono effettivamente in mano alle varie lobbies di professori. Non avrebbe senso sperare di incidere significativamente sulle politiche dell’ateneo limitandosi ad agire solo all’interno di queste istituzioni.
E' per questo che respingiamo al mittente l'accusa che ci viene mossa da chi evidentemente pensa di “governare” facendo il rappresentante degli studenti. Da dieci anni ci candidiamo e stiamo negli organi per svolgere una funzione di controllo e informazione sulle decisioni che lì vengono prese, riportarle all’esterno, fare mobilitazioni: perché siamo studenti e vogliamo stare fra gli studenti e perché è solo dalla partecipazione che nasce la giustizia, l'elaborazione e la crescita. Questo inoltre ci sembra l'unico modo per mantenersi “puliti e corretti” ed è tutto il contrario che pensare di entrare in un organo accademico perché si è o si vuole diventare qualcuno. Secondo noi chi va in un organo universitario non è lui\lei stesso ma tutti noi studenti, precari impegnati a costruire un'altra università. Questo è il nostro vincolo di mandato che ci rende impossibile votare gli aumenti delle tasse, per esempio, e che ci fa dire che è troppo comodo tacciarci di stupidità o peggio di ideologismo. Questo è quello che pensiamo della rappresentanza.

Se invece vogliamo fare un discorso più tecnico: alle elezioni di Maggio sono stati eletti i rappresentanti dei Consigli di Corso di Studio e del Comitato Pari Opportunità.

-I primi parteciperanno ai Consigli di Corso di Studio e saranno molto pochi in proporzione ai docenti. Il loro numero varia in base al numero degli iscritti mentre i docenti ci sono tutti. Una parte di loro sarà membro della Commissione Didattica, apparentemente paritetica ma dove il voto del presidente della commissione vale doppio.

-I secondi, quelli del Comitato Pari Opportunità, o meglio quelle più uno (perché per la lingua italiana c'è una maggioranza ed è sempre maschile...) andranno alle riunioni di questo comitato - che ancora, dopo vari anni dalla sua nascita, non si riunisce nemmeno con cadenza regolare - il cui compito sarebbe quello di strutturare reti di vario genere che garantiscano le pari opportunità nell'accesso ai diritti, cosa che non avviene. Per lavorare con noi su questo tema ci trovate tutti i giovedì alle 17.30 in AM1, palazzina rossa davanti alle segreterie in via buonarroti 1 oppure inchiestatoio@collettivi.org.
5) Su quali punti si articola il vostro programma?
Non è possibile ovviamente esprimere tutto in poche righe, ma in breve… Noi vogliamo e cerchiamo ogni giorno di costruire un’università pubblica, libera dall'ingerenza dei privati, che promuova un sapere critico e non unicamente professionalizzante; partecipata nei momenti decisionali; senza numeri chiusi, test di accesso e debiti formativi; senza esternalizzazioni e precarietà lavorativa; senza brevetti e copyright, in cui invece si promuova l’uso di licenze libere;
un’università che promuova l'utilizzo libero e creativo degli spazi sociali e di produzione di cultura altra; che incentivi corsi, seminari, laboratori cogestiti e autogestiti fra docenti e studenti; che crei nuove strutture come aule, biblioteche, aule studio e aule multimediali;
un’università in cui non ci siano tasse, perché a carico della fiscalità generale a cui ognuno contribuisca in base al reddito; in cui il diritto allo studio sia realmente un diritto, come peraltro sancito dalla Costituzione, e non sia considerato un servizio a pagamento;
un’università che promuova le pari opportunità, non tanto legittimando le presunte categorie “diverse”, quanto decostruendo l’idea stessa di normalità, svelandone l’inconsistenza, perché nessuno è normale e nessuno è diverso;
un’università che costruisca saperi di pace, condivisi e realmente spendibili per il progresso di tutta l’umanità; che non collabori a progetti di ricerca in campo bellico e alla formazione di personale militare;
un’università che promuova il diritto di cittadinanza in tutti i sensi, da quello dei migranti fino a quello degli studenti fuori sede a cui vorremmo fossero estesi i diritti di cittadinanza di tutti gli altri cittadini. Da tre anni, autorganizzandoci ed autofinanziandoci completamente, lavoriamo sul voto ai fuori sede per i referendum. L'ultima volta al referendum sulla P.M.A. sono stati 1500 gli studenti che sono passati dall'AM1 per reclamare quel diritto di cittadinanza. Anche quest'anno stiamo lavorando in difesa della Costituzione. Per partecipare o votare a Pisa: Referendum@collettivi.org.
6) Nell'ambiente è noto l'assenteismo degli studenti eletti ai consigli dei corsi di studio che vengono indetti. Come intendete arginare e risolvere questo problema?
Come detto sopra, noi crediamo che partecipare agli organi accademici, sebbene non sia decisivo, abbia una sua importanza (altrimenti non ci candideremmo) e quindi riteniamo giusto e utile partecipare a tutte le riunioni, soprattutto quelle delle Commissioni Didattiche, che essendo paritetiche offrono maggiori possibilità di incidere sulle decisioni.
La questione dell’assenteismo è probabilmente dovuta in parte alla scarsa consapevolezza che hanno gli eletti in liste che si professano “gruppi di amici” o robe del genere, in parte a un meccanismo più profondo che è lo specchio del disinteresse generalizzato da ascrivere a quel problema di partecipazione e democrazia che dicevamo prima.
Anche se il problema ci riguarda marginalmente, occorrerebbe comunque interrogarsi sulla reale capacità di intervento di noi studenti e poi sulla questione delle assenze, probabilmente risolvere la prima questione significa risolvere anche la seconda.
Teniamo però a sottolineare che l'assenteismo degli studenti non è maggiore di quello dei docenti, ma che questi ultimi tendono ad alimentare certi luoghi comuni per essere autorizzati a diminuire ancor più la rappresentanza studentesca, delegittimandola e facendola apparire inutile.
7) Come siete contattabili dagli studenti? Per quali questioni si possono rivolgere a voi?
Il Coordinamento dei Collettivi si riunisce ogni lunedì sera alle 21.30 in AM1, palazzina rossa davanti a Matematica, mentre ogni Collettivo di facoltà ha un proprio orario e luogo di riunione, che potete trovare su www.collettivi.org. Siamo comunque sempre presenti nelle facoltà che anche noi viviamo in quanto studenti: gli altri studenti ci incontrano e ci fermano a lezione, nei corridoi, nelle aule studio, alle feste senza bisogno di occasioni particolari. Per contattarci via mail: contatti@collettivi.org.
Per quanto riguarda la seconda domanda non pensiamo che ci siano questioni o argomenti che si possano escludere a priori... ogni esigenza che viene avvertita come tale è importante. Noi non ci consideriamo una “lista studentesca”, ma piuttosto uno spazio di discussione, elaborazione e condivisione di nuovi pensieri e nuove pratiche. Per questo diciamo che le nostre assemblee sono aperte a chiunque voglia partecipare. All'interno delle assemblee tutti possono parlare e partecipare alle discussioni e alle decisioni. Il metodo con cui arriviamo a prendere le decisioni è la discussione e non il voto. Quest'ultimo infatti presupporrebbe una logica di appartenenza che non condividiamo ed una eccessiva sintesi, nonché l'invito a nozze a certi partitari troppo abituati a colpi di corrente e leadership.
Ci occupiamo di: didattica, case, no copyright, diritti di cittadinanza, saperi, antiproibizionismo...e tutto quello di cui sopra (vedi domanda 5).
Siamo una struttura di base e come tale tendiamo ad affrontare le questioni nei loro risvolti più reali, per questo studiamo sempre dettagliatamente tutto ciò che succede negli organi accademici: è importante informare e prevederne le ricadute per essere in grado di reagire in tempo. E' il fatto che non siamo definiti come struttura (come lo sono invece un partito od altre forme organizzative) che ci permette di non essere colti da demenza istituzionale o peggio dalla subordinazione a logiche di potere (a volte anche interne..) . E' per questo che invitiamo tutti e tutte quelli che ne abbiano voglia a partecipare alle nostre discussioni o a collaborare\criticare sempre e comunque.
8) Come ponete le questioni che vi si presentano al corpo docente?
Sia all’interno degli organi che partecipando ai momenti di mobilitazione, portiamo alla loro attenzione le questioni che riteniamo importanti e irrinunciabili.
Non cerchiamo di ottenere condiscendenza o di strappare favori, ma semplicemente di riprenderci come studenti ciò che è nostro diritto e che troppo spesso ci viene negato. Chi si vende o si subordina non solo, come ampiamente dimostrato, non ottiene niente nell'immediato se non di essere strumentalizzato, ma arreca il peggior danno che potrebbe fare a tutta la collettività studentesca. Cioè la perdita della dignità.
E' a causa di queste che chiamiamo clementemente “collateralità” con il potere che tutt'oggi la macchina dell'allargamento della partecipazione, come cerchio che si allarga e non si chiude, va lentissima. Per questi comportamenti abbiamo avuto un aumento vertiginoso delle tasse che nei fatti crea sbarramento al sapere oppure stringe il ricatto della precarietà dello studente lavoratore in nero o spesso infelicemente mantenuto. Per questo motivo vengono lesi tutt'oggi i minimi diritti ci tolgono gli appelli, ci guardano ancora i libretti per decidere il voto, ci fanno lavorare senza essere pagati per fini didattici e senza sindacalizzazione negli stages e nei tirocini negli ospedali, ci strozzinano per l'affitto di casa. Per questi motivi guardiamo con diffidenza a chi “sacrifica” la propria vita alla rappresentanza ed al carrierismo e si piega stupidamente al potere. Non ci interessano studenti dei collettivi, soltanto un collettivo inteso come comunità studentesca tutta, libera, felice e consapevole. Per questo la nostra relazione col corpo docente è stata puramente incentrata su determinati saperi quando ce n'è stata l'occasione (vedi l'esperienza di Facoltà Migrante a cui abbiamo partecipato) o sul confronto pubblico e onesto qualora il corpo docente l'abbia accettato. Gli accordi nelle stanze del potere con effetti collaterali sugli studenti non appartengono alla nostra storia. Per questo, per esempio, non abbiamo rettori amici e non crediamo che gli scambi di voto fatti da altre realtà in questi anni abbiano portato conseguenze positive su nessuno.

L'intervista integrale di: Ateneo Studenti

1) Come giudicate i risultati delle elezioni, facendo anche un confronto con quelle degli anni passati?

Trattandosi di corsi di studio, non è facile fare un paragone generale con le elezioni degli anni passati, perché la situazione è molto varia da una facoltà all'altra. Inoltre, per il carattere tutto particolare di questi consigli, molti nostri candidati partecipano unendosi a liste autonome (non collegate dunque ad Ateneo Studenti) nate direttamente nei corsi di studio, perché non ci interessa portare avanti una fazione contro le altre, ma vogliamo prima di tutto partecipare da protagonisti alla vita della nostra Università, e avere la possibilità di impegnarci per tentare di risolvere i problemi concreti dei nostri corsi di studio. D’altra parte bisogna dire che questa nostra concezione anche a quest’ultima tornata elettorale ha avuto un riscontro più che soddisfacente, documentato sia dai buoni risultati ottenuti delle numerose liste autonome a cui abbiamo collaborato, sia dalla forte crescita che Ateneo Studenti ha registrato in molti corsi di laurea, soprattutto nelle facoltà di Economia, Scienze e Ingegneria.

2) Dato che nei consigli non si dovrebbe discutere di questioni politiche, non crede che in questo tipo di elezioni una strumentalizzazione politica sia fuori luogo?

Da un certo punto di vista, il fatto che gli studenti facciano sentire la loro voce e avanzino proposte per migliorare l’università è di per sé un atto politico nel senso più alto e nobile di questo termine. Senza dubbio però questa idea è tutta un’altra cosa rispetto a una certa concezione dell’impegno per cui la rappresentanza studentesca viene intesa o come l’applicazione meccanica di un progetto ideologico (di destra o di sinistra, da questo punto di vista fa poca differenza), o peggio, come il prolungamento di un partito politico. Personalmente sono convinto che nei consigli di corso di studio (e solo in quelli) bisognerebbe abolire le liste e accettare soltanto candidature individuali. È la persona che conta, e certe volte il meccanismo delle liste mette la persona in secondo piano, favorendo così non il gusto di lavorare tutti insieme per migliorare il proprio corso di laurea, ma la contrapposizione astratta tra schieramenti. Occorre prima di tutto prendere coscienza di un obiettivo comune e del fatto che l’impegno è sempre sui problemi concreti; questo non significa annullar le diversità d’opinione degli individui coinvolti, bensì rendere molto più incisivo il lavoro della rappresentanza.

3) Alla luce dei risultati delle elezioni come valutate l’affluenza alle urne degli studenti?

Anche in questo caso è praticamente impossibile dare una risposta univoca; le situazioni sono infatti influenzate da elementi che cambiano anche fortemente da un corso all’altro, come p.e. il numero di studenti per corso di studio (si va dalle poche decine delle specialistiche, dove il quorum è raggiunto con 3-4 voti, alle migliaia di iscritti di certe lauree triennali, dove i quorum a volte sono estremamente alti). In genere però dove i problemi sono più sentiti e urgenti, e dove magari i rappresentanti riescono di più a coinvolgere i propri amici nelle classi, non si verificano quasi mai problemi di quorum. In altri corsi invece quello della mancata elezione dei rappresentanti (per quorum non raggiunto, o anche in alcuni casi per assenza di candidature) è un problema annoso. Teniamo presente in ogni caso che il quorum si raggiunge quando si reca a votare il 10% degli iscritti, e raramente questa soglia viene superata “di slancio”, dunque c’è ancora molta strada da fare, ma ritengo che una svolta possa verificasi se si afferma una concezione della partecipazione che non nasce da astratte appartenenze ideologiche, ma da rapporti reali, personali , tra amici che condividono lo studio e la vita in facoltà; quando si ha la fortuna di incontrare gente così, anche impegnarsi e andare a votare viene percepito non come una perdita di tempo, ma come una parte importante della vita in università.

4)Che potere hanno i rappresentanti eletti? Come si articola il loro compito?

I rappresentanti nei corsi di studio si occupano di alcune tra le necessità più contingenti, immediate e concrete soprattutto riguardo alla vita didattica di noi studenti. In questi consigli infatti si verifica l’equilibrio tra carico di lavoro e crediti nei programmi d’esame, nascono le proposte di modifica degli ordinamenti, si possono segnalare anomalie legate agli orari e alla distribuzione dei corsi nei semestri e si esaminano le varie pratiche studenti (particolarmente delicate sono quelle riguardanti le carriere, p.e. nei casi di passaggio da un corso di laurea ad un altro, dove diventa importante riconoscere i crediti validi all’interno del nuovo percorso in maniera non penalizzante). Su tutti questi argomenti i rappresentanti degli studenti possono intervenire e avanzare proposte; in particolare un luogo sempre molto utile è la Commissione Didattica di corso di studi, che, essendo paritetica (si equivalgono cioè il numero degli studenti e quello dei docenti), dà modo di discutere dei problemi in modo efficace e agevola la possibilità di intervento degli studenti.

5) Su quali punti si articola il vostro programma?

Come già si diceva prima, a livello dei corsi di studio le situazioni e le esigenze sono estremamente varie, per cui sarebbe impossibile darne conto dettagliatamente. Però si può dire che ci siano due linee-guida fondamentali del nostro agire a tutti i livelli della rappresentanza studentesca. La prima riguarda la qualità della didattica: per noi questo significa innanzitutto un continuo lavoro per tentare di migliorare gli assetti degli ordinamenti, poi un controllo puntuale dei programmi d’esame per verificare che tra crediti e carico di lavoro ci sia un’effettiva proporzione (e venga comunque mantenuto un livello culturale adeguato), e infine un’attenzione a che non si verifichino concentramenti eccessivi di insegnamenti fondamentali in un solo semestre, gli orari non si sovrappongano e gli appelli siano in un numero adeguato alle esigenze degli studenti. La seconda linea-guida riguarda invece la richiesta di un maggior riconoscimento del ruolo fondamentale delle associazioni studentesche, che in molti casi portano alla vita dell’Ateneo un grande contributo in termini di vitalità e di capacità di effettivo sostegno alle esigenze degli studenti (penso a iniziative di orientamento e di accoglienza matricole organizzate per l’inizio dell’anno accademico, o a certe interessantissime esperienze di gruppi di studio a Ingegneria, o agli importanti convegni sul tema della sicurezza informatica che da alcuni anni si svolgono al CNR), che però solo raramente viene davvero riconosciuto, e non tanto in termini economici (ogni anno p.e. il Consiglio degli Studenti sovvenziona le iniziative studentesche tramite un apposito bando), ma in termini di spazi di azione e di iniziativa all’interno delle Facoltà.

6) Nell’ambiente è noto l’assenteismo degli studenti eletti ai consigli dei corsi di studio che vengono indetti. Come intendete arginare e risolvere questo problema?

Comincio con una piccola polemica: a mio parere un certo tipo di assenteismo è incoraggiato proprio dal metodo delle liste, che portano a volte i rappresentanti a “nascondersi” dietro un’etichetta ideologica invece che a giocarsi la faccia in prima persona… Comunque, per quanto riguarda me e gli altri del mio gruppo, l’unico rimedio che conosciamo contro l’assenteismo è il tenere a mente che l’incarico da rappresentante non è una “poltrona” da occupare, ma è un’occasione per tentare di far sì che il corso di studi che abbiamo scelto sia all’altezza di quei desideri che hanno portato noi e i nostri amici a iscriverci. In questo modo infatti non solo il senso di responsabilità verso chi ci ha sostenuto con il suo voto cresce decisamente, ma l’impegnarsi nella rappresentanza diventa un’avventura appassionante. Allora diventa interessante non solo essere presenti ai consigli, ma anche avanzare proposte, incontrare quei docenti che si dimostrano disponibili ad un dialogo e tentare di risolvere insieme i problemi… così, col tempo le cose migliorano davvero per tutti.

7) Come siete contattabili dagli studenti? Per quali questioni si possono rivolgere a voi?

In genere gli studenti ci contattano per chiederci chiarimenti su problemi di burocrazia (verbalizzazioni esami, certificazioni, tasse, borse di studio…), oppure ci segnalano carenze e difficoltà riguardo alla didattica; a volte poi ci vengono chiesti consigli su come organizzare iniziative (incontri, riviste…) da studenti che hanno qualcosa di bello da proporre, ma non sono abituati a muoversi nella selva di uffici e segreterie dell’Ateneo. Chi ci conosce ci può trovare ovviamente nelle varie facoltà (specialmente nelle aule studio e nelle biblioteche), ma in ogni caso chiunque può scriverci all’indirizzo mail ateneostudenti@interfree.it per ogni necessità legata alla propria vita universitaria). Inoltre a Lettere e a Informatica sono attivi da qualche tempo dei blog (Lettere e Filosofia: www.listapertalettere.splinder.com Informatica: www.ateneostudenti.splinder.com ) continuamente aggiornati con le ultime notizie della facoltà, con la possibilità per tutti di inviare commenti, domande, opinioni, o anche segnalare problemi o iniziative interessanti.

8) Come ponete le questioni che vi si presentano al corpo docente?

Cercando sempre il dialogo, ma senza inutili timori reverenziali. Certo, a volte non è semplice far comprendere l’urgenza di certi problemi (un esempio classico è la questione degli appelli di esame, che una parte del corpo docente vede ancora solo come una seccatura), ma in questi anni abbiamo scoperto che sui problemi concreti ci sono diversi docenti disposti al dialogo, e abbiamo constatato che lavorare tutti insieme senza inutili contrapposizioni di principio aiuta a cambiare concretamente le cose. A livello di facoltà si potrebbe fare l’esempio degli appelli a Lettere e Filosofia, che da due anni a questa parte, grazie al lavoro di tutti i rappresentanti e della parte del corpo docente più sensibile alle esigenze degli studenti, sono passati da 6 a 8; riguardo ai corsi di studio invece è stato interessante il caso di Lettere, dove durante la protesta dei ricercatori abbiamo ottenuto che fosse attivato il corso di Letteratura Italiana I nel secondo semestre che rischiava di restare “scoperto”, agendo secondo una modalità tale per cui si è riusciti sia a non ledere il diritto di chi protestava, sia a fare in modo che gli studenti non fossero privati di un insegnamento fondamentale del primo anno di studi.

Mauro Scarabelli – Ateneo Studenti Lettere e Filosofia

lunedì, giugno 26, 2006

Risultati elezioni studentesche

Proprio mentre distribuiamo il nostro giornale, sono usciti i risultati finali delle elezioni studentesche universitarie.

Su questo argomento rilanciamo il nostro piccolo editoriale del numero 2:

A un mese dalle elezioni politiche tornare alle urne è sembrato faticoso. Dopo l’insopportabile mulinello che i media ci hanno propinato prima del 9 e 10 aprile non tutti avevano voglia di sentir parlare di liste, candidati, voti e percentuali. Ma il bello della democrazia è anche questo e il 9 e 10 Maggio noi tutti ci siamo ritrovati a mettere una croce su una scheda. Uno sforzo necessario, bello e generoso. Un gesto intelligente speso nell’interesse collettivo. Ora che la palla passa agli eletti noi de L’ora d’aria (dal basso della nostra statura) vogliamo lanciare un appello a coloro che avranno il ruolo di rappresentanti: evitate inutili scontri di natura ideologica e cercate il più possibile di collaborare tra voi. Sarebbe la cosa più bella e seria che potreste fare per onorare il vostro compito.

L'intervista integrale di: Azione Universitaria

1) Come giudicate i risultati delle elezioni, facendo anche un confronto con quelle degli anni passati?
Per la nostra lista queste elezioni sono andate bene se si considera che abbiamo aumentato i consiglieri di corso di laurea rispetto a quelli che avevamo l’anno scorso. Sono aumentati i corsi di laurea dove siamo presenti e in alcuni corsi dove già avevamo una rappresentanza si è andati anche meglio del previsto.
2) Dato che nei consigli non si dovrebbe discutere di questioni politiche, non crede che in questo tipo di elezioni una strumentalizzazione politica sia fuori luogo?
Infatti non c’è una strumentalizzazione politica all’interno dei consigli di corso di laurea, ci siamo presentati con il simbolo di Azione Universitaria perché siamo comunque un gruppo di amici che la pensa allo stesso modo ma il ruolo che abbiamo in questo organo e nei consigli di facoltà è quello di essere i “sindacalisti” degli studenti e spesso ci troviamo a prendere decisioni comuni anche con altri consiglieri degli studenti.
3) Alla luce dei risultati delle elezioni come valutate l'affluenza alle urne degli studenti?
A dire la verità non mi aspettavo una affluenza così alta è da molto che non si registravano così tanti votanti per i consigli di corso di laurea. Non posso che essere soddisfatto perché questo vuole anche dire che gli studenti si interessano della gestione della facoltà e del corso che frequentano
4) Che potere hanno i rappresentanti eletti? Come si articola il loro compito?
I rappresentanti degli studenti si occuperanno di tutto ciò che è inerente al loro consiglio di corso di laurea partendo dalla didattica e arrivando alla valutazione del percorso formativo del singolo studente.
5) Su quali punti si articola il vostro programma?
Non esiste un vero e proprio programma per i consigli di corso di laurea anche perché si agisce principalmente sulla didattica. Si valutano le situazioni di caso in caso e per consiglio di corso di laurea.
6) Nell'ambiente è noto l'assenteismo degli studenti eletti ai consigli dei corsi di studio che vengono indetti. Come intendete arginare e risolvere questo problema?
C’è da dire che molto spesso i rappresentanti non possono essere presenti perché i consigli si svolgono anche durante le ore di lezione noi da parte nostra cerchiamo di assicurare il massimo impegno.
7) Come siete contattabili dagli studenti? Per quali questioni si possono rivolgere a voi?
Noi siamo contattabili dagli studenti attraverso il nostro sito internet www.azun.it, la nostra mail info@azun.it. Gli studenti si possono rivolgere a noi per qualsiasi problema siamo sempre disponibili a dare tutti i chiarimenti necessari e a raccogliere tutte le osservazioni necessarie al miglioramento delle nostre facoltà e anche del nostro operato
8) Come ponete le questioni che vi si presentano al corpo docente?
Naturalmente dialogando con i nostri docenti e quando necessario anche alzando la voce per far valere i nostri diritti.

secondo giorno di consegna

e anche il secondo giorno di consegna è passato!
tra oggi e venerdi io e luca abbiamo consegnato 750 copie su 1500..
e anche oggi qualcuno ha apprezzato e qualcuno (mi) ha.. disprezzato! :-)

per il resto (le altre 750 copie o giù di li) servirebbe un pò di buona volontà di chi ha partecipato alla stesura ma latita dal lavoro manuale..
quindi: fatevi vivi e date una mano!!!!

L'intervista integrale di: Sinistra Per...

1) Come giudicate i risultati delle elezioni, facendo anche un confronto con quelle degli anni passati?
Noi di Sinistra per... ci riteniamo soddisfatti dei risultati elettorali. Non può esser fatto un confronto reale rispetto all'anno scorso perchè quest'anno le elezioni hanno riguardato soltanto i corsi di laurea e non invece gli organi centrali per i quali l'impengo, il coinvolgimento e l'interesse degli studenti e certamente superiore. In alcuni corsi abbiamo avuto così tanti voti che i candidati non sono bastati, in altri non abbiamo potuto candidare nessuno ed è questo l'aspetto negativo che dobbiamo lasciarci alle spalle l'anno prossimo.
2) Dato che nei consigli non si dovrebbe discutere di questioni politiche, non crede che in questo tipo di elezioni una strumentalizzazione politica sia fuori luogo?
Innanzitutto non abbiamo strumentalizzato politicamente nulla, in secondo luogo tutto ciò che è partecipazione alla cosa pubblica è inerente in misura maggiore o minore alla politica. Noi abbiamo delle idee precise sull'università ed abbiamo soprattutto uno stile di lavoro che ci contraddistingue. E' in questo senso che riteniamo di fare la differenza. Gli studenti possono scegliere ed è ovvio che, siccome non si tratta del governo di un paese, anche ragazzi non di sinistra possono votarci senza per questo perdere in coerenza. Infine voglio ricordare che alcune questioni spinosissime partono proprio da questi piccoli organi fra la disattenzione di tutti. Un esempio? La cattedra all'azienda privata baxter nella facoltà di lettere è un'iniziativa partita in un corso di laurea e che doveva essere combattuta politicamente da chi non crede nella inoculata svendita di cattedre ai privati.
3) Alla luce dei risultati delle elezioni come valutate l'affluenza alle urne degli studenti?
Quando io sono arrivato a Pisa per studiare sono rimasto sconvolto dalle percentuali bassissime! Oggi mi rimprovero di averci un pò fatto l'abitudine. Nella mia facoltà ha votato il 16% degli studenti. Questo risultato è considerato molto positivo, ma è ovvio che c'è un problema di fondo da risolvere. Gli studenti non vanno a votare per diversi motivi: distrazione e rifiuto del sistema attuale. Forse non facciamo abbastanza presa sulla "base". E' un problema globale di questa epoca e bisogna impegnarsi per ridare linfa vitale alla partecipazione che secondo me è fatta di dialettica fra visioni diverse del mondo. E' proprio nel confronto fra diversi (come la destra e la sinistra, a tutti i livelli) che può esserci uno sviluppo culturale e un miglioramento dell'università.
4) Che potere hanno i rappresentanti eletti? Come si articola il loro compito?
I rappresentanti eletti quest'anno hanno il compito di partecipare ai consigli del corso di laurea. In quella sede hanno titolo a parlare e a votare come tutti gli altri componenti. Gli studenti sono in netta minoranza quindi è la costante presenza e la preparazione che possono fare la differenza. I consigli di corso di laurea non sono molto numerosi ma si occupano di coordinare e gestire le attività di insegnamento, sperimentare nuove modalità, programmare la gestione e l'impiego delle risorse didattiche disponibili. Per maggiore precisione basta leggere l'articolo 27 dello statuto d'ateneo che trovate facilmente sul sito internet dell'università.
5) Su quali punti si articola il vostro programma?
Ogni gruppo di corso di laurea ha il suo programma basato sulle specifiche problematiche di ogni corso di laurea. Tutti però abbiamo fatto presente che lavoreremo nell'organo proponendo di mantenere in vita il sitema del 3+2, chiedendo dei miglioramenti dello stesso e terremo alta la guardia per fare in modo che il peggio della contro-riforma moratti venga ,quando possibile, evitato.
6) Nell'ambiente è noto l'assenteismo degli studenti eletti ai consigli dei corsi di studio che vengono indetti. Come intendete arginare e risolvere questo problema?
Sono orgoglioso di far notare che Sinistra per... non ha da arginare questo problema perchè è invece nota la costante presenza dei nostri rappresentanti negli organi a tutti i livelli. A volte la nostra è una presenza anche poco desiderata. Questa domanda va forse fatta a quelle liste di studenti che nascono e muoiono durante la campagna elettorale o a quelle liste "storiche" disposte ad impegnare il loro tempo solo per discutere di massimi sistemi e di ideologie dell'ottocento come fanno, a volte, i numerosi collettivi che troviamo a Pisa.
7) Come siete contattabili dagli studenti? Per quali questioni si possono rivolgere a voi?
Gli studenti possono rivolgersi a noi per qualsiasi dubbio. Non siamo certo un centro di informazioni ma possiamo orientarli il meglio possibile. I rappresentanti sono contattabili in facoltà (dove dovrebbero vedersi spesso). Ad ogni modo ci sono le guide di facoltà che indicano i nomi e i recapiti. Se la facoltà non li indica basta chiedere in segreteria il recapito di un rappresentante. Sarei molto contento se in tanti venissero a "punzecchiarci" per farci fare di più e di meglio. I tipi di problemi che possiamo risolvere riguardano le relazioni con i professori. Se il mancato rispetto delle regole viene messo in evidenza da un singolo sono possibile delle inaspettate ritorsioni dei professori meno onesti, se invece un problema viene posto da una collettività come la nostra lista, gli studenti sono più garantiti. Quando ancora non ero rappresentante una mia professoressa prendeva ingiustamente le firme di frequenza, l'ho fatto presente ad un mio rappresentante e quest'anno la professoressa ha dovuto rinunciare a questo illegittimo controllo.
8) Come ponete le questioni che vi si presentano al corpo docente?
Abbiamo sempre fatto critiche sui contenuti. Ogni gruppo di facoltà ha poi la sua storia, le sue caratteristiche e i suoi modi di relazionarsi ma ci accomuna un senso di responsabilità forte che rende le nostre posizioni forti anche quando sono difficili o poco popolari. Alcuni di noi sono più duri, altri più diplomatici... insieme siamo una squadra completa ed eterogenea.

Maurizio Falsone Coordinatore della lista Sinistra per...