mercoledì, luglio 26, 2006

Novità sulla questione alloggi e sfratti

Una sospensione di tutti gli sfratti e l’istituzione di un tavolo di gestione delle problematiche abitative. Sono queste le richieste contenute nella lettera inviata qualche giorno fa al presidente del consiglio Romano Prodi dall’assessore alle politiche abitative del comune di Pisa Salvatore Montano e dai suoi colleghi di Pontedera, Cascina e San Giuliano terme, ovvero Roberto Lorenzi, Loriano Sacchini e Luca Barbuti. Oltre che all’inquilino numero uno di palazzo Chigi, la lettera è stata inviata anche al ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro e al ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero. «Non chiediamo una sospensione indiscriminata» spiega l’assessore Montano «ma vogliamo essere ascoltati e chiediamo un intervento. La difficile situazione abitativa della nostra provincia sta creando grosse difficoltà a molte famiglie: chiediamo un attimo di pausa e una programmazione degli sfratti da casa a casa, in modo da garantire un posto a chi viene sfrattato». Il che si traduce in una richiesta di sospensione degli sfratti e in una richiesta di dialogo con i movimenti cittadini.
I numeri che riguardano la provincia di Pisa parlano di 700 sentenze di sfratto annuali, di cui la metà solo nella città di Pisa. Dato che porta la provincia di Pisa al terzo posto in Italia per numero di sentenze di sfratto. Ma è un record anche il numero di sfratti effettivi: soltanto 10 in tutto il 2005 «E questo grazie alla rete sociale messa su dal Comune.» continua l’assessore «Basti pensare che il nostro Comune spende 1 milione di euro l’anno per le emergenze abitative, il che corrisponde a 10,65 euro l’anno a cittadino. Per fare lo stesso che facciamo noi in rapporto alla popolazione, a Roma dovrebbero spendere 25 milioni. Di fatto, non ne spendono più di 3 o 4.» Gli sforzi del Comune non si limitano all’assegnazione di posti o ad aiuti economici: in questi anni sono stati infatti allestiti 200 alloggi a prezzo calmierato e altri sono in progetto, di cui 31 al CEP (già in costruzione) e 21 a Calambrone. Il tutto ad integrare le 2000 case popolari esistenti.
L’annuncio di questa richiesta presentata al Governo Prodi arriva in un momento delicato: è notizia di qualche giorno fa infatti che il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ha chiesto al presidente del Consiglio di poter inserire un emendamento al decreto Bersani per differire di tre mesi la proroga sul termine degli sfratti nei comuni con più di un milione di abitanti. Il gesto del ministro Di Pietro si riallaccia alla minisospensione degli sfratti attuata dal Governo Berlusconi limitatamente a Roma, Milano e Napoli; sospensione che fu criticata da alcuni esponenti dell’opposizione di allora perché inadeguata. «Noi abbiamo fiducia in questo governo e chiediamo il rispetto del programma dell’Unione» continua Montano «Chiediamo cioè che il decreto di sospensione degli sfratti sia esteso ai comuni che hanno concreti problemi abitativi e non riguardi solo le grandi città». Sulla questione interviene anche l’assessore alle politiche abitative di Cascina, Roberto Lorenzi «Qua siamo a parlare di emergenza. Vogliamo gli Stati Generali della politica abitativa». Nel merito è d’accordo anche l’assessore alle politiche abitative di San Giuliano Terme, Luca Barbuti che ricorda anche l’avvenuta approvazione del regolamento per l’assegnazione di nuove aree PEP nel comune di S. Giuliano, in cui saranno presenti alloggi affittabili con contratti concertati.
I quattro firmatari della lettera hanno inoltre lanciato una richiesta di audizione all’onorevole pisano Ermete Realacci in quanto presidente dell’ottava commissione Ambiente Territorio Lavori Pubblici. Lo scopo: illustrare alla commissione la difficile situazione abitativa inerente gli sfratti e gli alti costi degli affitti nelle nostre zone.

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